La Corte d'assise della città marchigiana affiderà l'esame al criminologo e psichiatra Massimo Picozzi il 23 maggio. Sarà verificata la capacità di intendere e di volere dell'autore della sparatoria contro migranti del 3 febbraio scorso, in cui rimasero ferite 6 persone
I giudici della Corte d'assise di Macerata hanno disposto una perizia psichiatrica sulla capacità d'intendere e di volere di Luca Traini, l'autore del raid razzista del 3 febbraio scorso. Quel giorno, il 28enne aprì il fuoco dalla sua auto ferendo sei migranti. Traini cominciò a sparare a tutte le persone di colore che incontrava per “vendicare”, ha spiegato, l'omicidio di Pamela Mastropietro. L'incarico sarà affidato il prossimo 23 maggio allo psichiatra, criminologo e scrittore Massimo Picozzi. Traini è accusato di strage aggravata dall'odio razziale, di sei tentati omicidi, di porto abusivo d'arma e di danneggiamenti. La difesa respinge la tesi dell'odio razziale: per i suoi legali, il 28enne non avrebbe sparato per xenofobia ma contro persone che, almeno nella sua mente, erano "presunti" spacciatori.
Respinta richiesta di consulenza di parte dell'accusa
I giudici hanno respinto la richiesta del procuratore Giovanni Giorgio di affidare una consulenza psichiatrica di parte dell'accusa da contrapporre a quella depositata dalla difesa. Secondo lo psichiatra Giovanni Battista Camerini, incaricato dall'avvocato Giancarlo Giulianelli per conto del 28enne di Tolentino, Traini sarebbe parzialmente incapace di volere a causa di un disturbo bipolare della personalità. La Corte ha rigettato anche l'istanza di sequestro conservativo di beni dell'imputato fino al valore di 750mila euro, pretesi come risarcimento danni da una delle vittime, una donna nigeriana colpita tra il braccio e la spalla sinistri da un proiettile mentre si trovava vicino alla stazione ferroviaria. L'udienza è stata aggiornata al 23 maggio.