Valanga a Pila, in Valle d'Aosta: indagati sei istruttori del Cai

Cronaca
La massa di neve della valanga e un momento dei soccorsi (foto Ansa)

La Procura ipotizza i reati di disastro e omicidio colposo plurimo per la slavina che il 7 aprile ha travolto e ucciso due scialpinisti. Le persone coinvolte fanno parte della scuola di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini, che aveva organizzato l'escursione

Sei persone sono indagate dalla Procura di Aosta per la morte dei due scialpinisti travolti dalla valanga di sabato, 7 aprile, a Pila. Si tratta del responsabile del corso e cinque istruttori dei 12 allievi della scuola Cai “Pietramora” (delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini) che aveva organizzato l'escursione didattica a cui avevano preso parte le vittime. Il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves ha consegnato la sua relazione alla Procura, che ha aperto un'inchiesta per disastro e omicidio plurimo colposi.

La valanga

Lo scorso 7 aprile una slavina è caduta al Colle Chamolé, località sopra Aosta solitamente frequentata nel weekend da numerosi scialpinisti. Due sciatori sono morti e altri due sono stati estratti vivi, in stato di ipotermia. Secondo una prima ricostruzione, il distacco della massa nevosa potrebbe essere stato causato dal passaggio di un elevato numero di persone, un gruppo di una ventina di scialpinisti di cui facevano parte le vittime. Gli sciatori stavano scollinando e il distacco della valanga potrebbe essere avvenuto nel momento in cui c’è il cambio di pendenza.

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