
La Sicilia ricorda il tragico evento che la notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 causò oltre 300 morti e centomila sfollati. LA FOTOGALLERY

Sono passati 50 anni dal disastroso terremoto che colpì la valle del fiume Belice, nella Sicilia occidentale, provocando oltre 300 morti e 100mila sfollati. Il sisma verrà ricordato con una serie di eventi per tutto il 2018 -

La prima forte scossa si avvertì alle ore 13:28 del 14 gennaio, recando gravi danni ad alcuni paesi della Valle. Quelle successive furono avvertite anche a Palermo, Trapani e Sciacca. Ma la più forte, di magnitudo 6.4, arrivò nella notte successiva: interi edifici crollarono, causando centinaia di morti e migliaia di sfollati -

Dopo la prima scossa, nella zona in pochi mesi ne furono registrate 345 di assestamento. La zona del Belice non era considerata area sismica fino a quel momento -

Durante gli anni successivi, parecchi furono i problemi per chi era stato costretto ad abbandonare la propria abitazione. Leonardo Sciascia, in un reportage per L'Ora, paragonò le baraccopoli ai "più efferati e abietti campi di concentramento" -

L'evento "ha fatto prendere coscienza di come il territorio italiano avesse aree silenti dal punto di vista sismico", secondo il sismologo Raffaele Azzaro, dell'Ingv, l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania (nella foto, una scritta sui muri di Menfi lamenta i ritardi nei lavori di ricostruzione) -

In quest'area, i terremoti sono scatenati da almeno due meccanismi, legati fra loro: lo scontro tra la placca africana e quella euroasiatica, che causa compressione e il meccanismo geologico di tipo estensivo presente nel Canale di Sicilia (Nella foto, il paese di Santa Ninfa, in provincia di Trapani)

Alcuni paesi, come Gibellina, Poggioreale e Salaparuta vennero completamente ricostruiti, mentre sono rimaste in alcune zone le macerie lasciate dal terremoto del 1968 -

Domenica 14 gennaio, alla presenza di tutti i sindaci del Belice, nell'auditorium "Giacomo Leggio" di Partanna, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegnerà targhe in ricordo di personalità simbolo che hanno perso la vita nell'aiuto alle popolazioni terremotate (nella foto, le donne del paese di Menfi, Agrigento) -

Mostre ed eventi sono previsti in tutta la regione nell'arco del 2018 per ricordare il dolore provocato dal terremoto e tenere vivo il ricordo delle vittime (Nella foto, il paese di Santa Ninfa, in provincia di Trapani) -

"Non bisogna fermarsi al momento di commemorazione ma è necessario riflettere su ciò che è stato, tra successi ed errori nella programmazione e nella gestione di risorse comunque a oggi inferiori a quelle assicurate ad altre popolazioni colpite da eventi simili", ha detto Domenico Venuti, il sindaco di Salemi, uno dei paesi colpiti -