È questo quanto disposto dal del gup Tribunale di Roma che ha accolto la richiesta del primo cittadina della Capitale di esser giudicata con giudizio immediato. L’accusa è di falso in relazione alla nomina di Renato Marra
Le tappe: dalle indagini della procura alle accuse
Dopo le indagini svolte dalla Procura di Roma, nel settembre 2017 per Virginia Raggi era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per falso in atto pubblico. Era invece stata chiesta l'archiviazione per il reato di abuso d'ufficio. Entrambe le accuse riguardavano la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex braccio destro della sindaca, alla direzione Turismo del Campidoglio. Il nome del primo cittadino di Roma sarebbe comparso nel registro degli indagati nel dicembre 2016 sulla base della relazione dell’Anac sulla nomina di Renato Marra. Secondo la Procura, Raggi avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, Mariarosa Turchi, sostenendo di aver agito in autonomia per la nomina di Renato Marra. L'abuso d'ufficio, accusa poi caduta, era invece contestato in quanto la sindaca non avrebbe svolto una comparazione dei curriculum e non avrebbe impedito a Raffaele Marra di partecipare alle procedure di nomina del fratello. Lo stesso reato era stato inizialmente contestato per la nomina a capo della segreteria politica di Salvatore Romeo.