Caso nomine, Raggi chiede giudizio immediato: certa di mia innocenza

Cronaca
Foto d'archivio Ansa

La sindaca di Roma lo ha annunciato con un post su Facebook. La procura della Capitale aveva chiesto il processo per l'accusa di falso, contestato per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione Turismo del Campidoglio

La sindaca di Roma Virginia Raggi chiede il giudizio immediato nell’ambito del procedimento a suo carico per il reato di falso riguardante l'inchiesta sul cosiddetto "pacchetto nomine". Raggi lo ha annunciato con un post su Facebook: "Desidero che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti. Sono certa della mia innocenza e non voglio sottrarmi ad alcun giudizio. Ho piena fiducia nella giustizia e credo fermamente che la trasparenza sia uno dei valori più importanti della nostra amministrazione". Al primo cittadino della Capitale era stato contestato il reato di falso per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione Turismo del Campidoglio. Era stata chiesta, invece, l'archiviazione per il reato di abuso d'ufficio in merito alla stessa vicenda e alla nomina a capo della segreteria politica di Salvatore Romeo. Il 9 gennaio si terrà l'udienza preliminare davanti al Gup di Roma.

Le indagini della procura e le accuse

Dopo le indagini svolte dalla Procura di Roma, nel settembre 2017 per Virginia Raggi era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per falso in atto pubblico. Era invece stata chiesta l'archiviazione per il reato di abuso d'ufficio. Entrambe le accuse riguardavano la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex braccio destro della sindaca, alla direzione Turismo del Campidoglio. Il nome del primo cittadino di Roma sarebbe comparso nel registro degli indagati nel dicembre 2016 sulla base della relazione dell’Anac sulla nomina di Renato Marra. Secondo la Procura, Raggi avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, Mariarosa Turchi, sostenendo di aver agito in autonomia per la nomina di Renato Marra. L'abuso d'ufficio, accusa poi caduta, era invece contestato in quanto la sindaca non avrebbe svolto una comparazione dei curriculum e non avrebbe impedito a Raffaele Marra di partecipare alle procedure di nomina del fratello. Lo stesso reato era stato inizialmente contestato per la nomina a capo della segreteria politica di Salvatore Romeo.

Il legale di Raggi: "Non parteciperemo all'udienza preliminare"

"Non parteciperemo all'udienza preliminare, perché avendo depositato la richiesta di giudizio immediato il Gup può decidere lo stralcio della nostra posizione e il rinvio a un altro Gip", fa sapere intanto il legale della sindaca Raggi, Alessandro Mancori. Con il rito alternativo del giudizio immediato si salterebbe l'udienza preliminare e si andrebbe direttamente in dibattimento.

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