Bambina morta di malaria, Iss conferma contagio in ospedale di Trento

Cronaca
L'ospedale di Trento in una foto d'archivio (Ansa)
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Gli ispettori, che hanno trasmesso le loro conclusioni alla procura di Trento, escludono che sia stata una zanzara il veicolo dell’infezione che ha portato alla morte della bimba di 4 anni, lo scorso settembre. Si sarebbe trattato quindi di un errore umano

Il contagio di malaria sarebbe avvenuto all’interno dell’ospedale di Trento. Secondo i periti dell’Istituto superiore di sanità è questa la dinamica che ha portato alla morte di Sofia, la bambina di quattro anni deceduta a causa della malattia lo scorso 4 settembre. Secondo i tecnici, inoltre, è da escludere che sia stata una zanzara il veicolo dell’infezione. Se c’è stato un errore, si è trattato - dicono gli inquirenti - di una macroscopica falla nelle procedure. Uno sbaglio umano, quindi, ma non facilmente individuabile.

Il contagio in ospedale

I periti dell’Iss hanno trasmesso la loro relazione alla procura di Trento. Si tratta di tre pagine, molto tecniche, che confermano le dichiarazioni rilasciate nei giorni corsi dal ministro della salute Beatrice Lorenzin che aveva spiegato: "Possiamo escludere assolutamente che la malaria sia stata presa in un contesto esterno all'ospedale" di Trento. Le carte arrivate oggi dall’Iss, inoltre, confermano che Sofia è stata contagiata con lo stesso ceppo malarico di una delle due bambine del Burkina Faso che si trovavano al S.Chiara di Trento, nello stesso periodo in cui era ricoverata anche lei. 

Il caso di Sofia

La bambina era morta a settembre per un’encefalopatite malarica, ovvero delle complicanze cerebrali arrivate in seguito allo sviluppo della malattia. Da subito si è cercato di capire dove Sofia avesse contratto la malaria. La piccola, a inizio agosto, aveva avuto un esordio di diabete mentre era in vacanza a Bibione, in Veneto, ed era stata curata prima nell’ospedale di Portogruaro e poi in quello di Trento. A fine agosto, aveva avuto una faringite ed era tornata all’ospedale di Trento, dove poi era stata diagnosticata la malaria. Scoperta la malattia, c’era stato il trasferimento agli Spedali civili di Brescia, dove la bambina era poi deceduta. 

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