Mentre le date del contagio sarebbero compatibili con quelle della vacanza a Bibione, il direttore della Asl esclude presenza zanzara. E dall'ospedale di Trento assicurano: "Usiamo solo aghi monouso". Intanto l'autopsia conferma encefalopatite malarica GLI AGGIORNAMENTI
Si terrà oggi pomeriggio l’autopsia della bambina di 4 anni morta di malaria a Brescia. L’esame servirà per scoprire quale ceppo della malattia aveva contratto, così da verificare l’ipotesi di un nesso con gli altri bambini ricoverati nello stesso ospedale a causa della malaria.
Forse contagiata a Bibione
Intanto si fa strada l’ipotesi che la bambina sia stata contagiata a Bibione. Raniero Guerra, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute e capo della task force che sta conducendo le indagini sul caso, ha detto a La Repubblica che “stiamo valutando con più attenzione la possibilità che la bambina sia stata contagiata mentre era a Bibione, cioè prima del ricovero in ospedale a Portogruaro, dove è stata il 13 agosto, e a Trento, dove era dal 16 al 21 agosto".
Ancora ispezioni nell’ospedale
"Abbiamo ricevuto tutta la documentazione e valutato i tempi di incubazione della malaria, tra i 14 e i 20 giorni, che sono perciò compatibili con le date in cui Sofia era al mare", ha spiegato Guerra. Nonostante questo, gli ispettori saranno ancora a Trento: "Rivedremo ogni passaggio – ha continuato il capo della task force - non con intento punitivo ma perché è nostro dovere non escludere alcun aspetto ".
Nessuna trasfusione alla bambina
E' già stato verificato che alla bambina non sono state fatte trasfusioni "ed è anche escluso che ci sia potuto essere un contatto accidentale di sangue infetto con il sangue di Sofia – ha spiegato Guerra - questo perché per trasmettere la malaria non basta una goccia di sangue che si poggia su una ferita, ci vuole una inoculazione di sangue infetto".
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