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Fuga di Igor, la Procura militare indaga sulla mancata cattura

Cronaca

Un fascicolo, senza indagati né reati, per fare luce su quanto successo la sera dell’8 aprile, quando una macchina con tre carabinieri incrociò il super ricercato ma non intervenne per aspettare rinforzi. Obiettivo è capire se l’alt alla cattura fu la scelta più idonea

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La Procura militare di Verona indaga sulla mancata cattura di “Igor il russo”. L’uomo, il cui vero nome è Norbert Feher ed è di nazionalità serba, è ricercato per l’assassinio del barista di Budrio Davide Fabbri, il primo aprile scorso, e della guardia ecologica Valerio Verri, una settimana dopo. La sera del secondo omicidio, l’8 aprile, alcuni carabinieri incrociarono il ricercato nelle campagne di Molinella (Bologna), ma non lo fermarono in attesa dei rinforzi. È proprio su questa mancata cattura che indaga la Procura militare. Il fascicolo sarebbe senza indagati e senza reati. Obiettivo dell'accertamento, ancora in corso, sarebbe quello di approfondire cosa sia successo e se ci siano eventuali responsabilità in chi ha operato.

La mancata cattura

La Procura, quindi, vuole capire qualcosa in più su quanto successo la sera dell’8 aprile. Quando una macchina con a bordo tre carabinieri avvistò Norbert Feher, super ricercato e ritenuto pericoloso, nelle campagne del Bolognese. I carabinieri, secondo quanto ricostruito, lo seguirono per un tratto, in contatto con la centrale. Gli fecero segno di fermarsi, valutarono di non sparare e di attendere i rinforzi. Ma poi dell’uomo si persero le tracce in un boschetto e da allora è ancora in fuga.

Gli interrogativi

Perché i carabinieri non hanno agito? Perché dalla centrale sarebbe arrivato l’ordine di aspettare i rinforzi per bloccare il super ricercato, un uomo pericoloso e spregiudicato. L’applicazione di quella procedura (cioè aspettare i rinforzi), però, ne ha pregiudicato la cattura. L’obiettivo della Procura è proprio capire se quella sera dell’8 aprile quell’ordine di alt alla cattura fu la scelta più idonea.

Carabinieri: “Atto dovuto”

“L'indagine conoscitiva avviata dalla Procura militare di Verona sulle procedure osservate dai carabinieri che hanno intercettato Norbert Feher è un atto dovuto per la verifica di notizie riportate da organi di stampa locali nella prima decade del mese di agosto”, si legge in una nota del comando provinciale dei carabinieri di Bologna, dove si conferma che “nessun militare è indagato”. Secondo l'Arma, “le modalità di servizio adottate” l'8 aprile “sono state corrette in relazione al contesto operativo”. In particolare, si spiega, “i carabinieri non hanno usato le armi e non hanno potuto fare altro perché il soggetto intercettato, all'apparenza disarmato e di non certa identificazione, protetto dal buio si è subito dileguato a piedi nel bosco”.