La Cassazione nega i domiciliari a Mesina: "E' troppo pericoloso"

Cronaca
L'ex bandito sardo Graziano Mesina è stato arrestato nel 2013 con l'accusa di traffico di stupefacenti (Fotogramma)

L'ex bandito sardo, 75 anni, era stato arrestato nel 2013 per narcotraffico e, per questo, condannato in primo grado nel 2016 a 30 anni di reclusione

Resta in carcere Graziano Mesina, detto "Grazianeddu", 75 anni, ex bandito sardo, noto per le numerose evasioni e il ruolo da mediatore nel sequestro del figlio di 7 anni di un imprenditore belga, gestore di un albergo a Porto Cervo, nel 1992. Nel 2016 era stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per traffico di stupefacenti. La Cassazione ha rigettato la richiesta di scarcerazione sottolineandone la pericolosità a causa delle sue "potenzialità criminogene".

Respinta la richiesta di scarcerazione

Nelle motivazioni del provvedimento, la Cassazione ha sottolineato che sarebbero "attuali ed effettive le sue potenzialità criminogene" e non sarebbero "fronteggiabili" con misure meno gravose della detenzione in cella. Con questa sentenza vengono quindi escluse le misure alternative della detenzione domiciliare e del braccialetto elettronico.   

La condanna nel 2016

Graziano Mesina era stato arrestato nel 2013 con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, per la quale, nel 2016, ha ricevuto la condanna in primo grado a 30 anni di reclusione. L'uomo, che oggi ha 75 anni, aveva già scontato 40 anni di carcere, trascorso cinque anni da latitante e 11 ai domiciliari, prima di tornare libero nel 2004, avendo ottenuto la grazia dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. 

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