Il boss, detenuto in regime di 41 bis a Parma, si trova in ospedale. La prognosi è di 15 giorni, durante i quali il capomafia sarà trattenuto "in osservazione". Intanto prosegue il procedimento sulla presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra
Il boss mafioso corleonese Bernardo Provenzano è stato ricoverato d'urgenza in ospedale. Lo si è appreso a margine dell'udienza preliminare del processo per la trattativa Stato-mafia a Palermo. Provenzano è detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Parma.
Il capomafia era stato ricoverato già il mese scorso, poi era tornato in carcere. Il nuovo ricovero sarebbe dovuto a una caduta nella sua cella. La prognosi è di 15 giorni, durante i quali Provenzano sarà trattenuto "in osservazione". Il Gup Piergiorgio Morosini ha nominato due periti per verificare le condizioni di salute del boss.
Il procedimento per la trattativa Stato-mafia, ha stabilito il giudice, intanto non si ferma. Martedì 4 dicembre, i legali di Provenzano, Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, hanno rinnovato la richiesta di concessione degli arresti ospedalieri all'anziano capomafia, che è malato di tumore alla prostata e per questo si era fatto operare in Francia, a Marisglia, durante la latitanza. Nelle precedenti udienze, i suoi difensori avevano chiesto che venga sottoposto a una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di "stare in giudizio", cioè di presenziare al processo comprendendo quello che avviene.
Tempo fa, nel carcere di Parma, la polizia penitenziaria aveva bloccato Provenzano mentre tentava di infilare la testa in un sacchetto di plastica. Non è stato chiarito se quell'episodio sia stato o meno un tentativo di suicidio.
Il capomafia era stato ricoverato già il mese scorso, poi era tornato in carcere. Il nuovo ricovero sarebbe dovuto a una caduta nella sua cella. La prognosi è di 15 giorni, durante i quali Provenzano sarà trattenuto "in osservazione". Il Gup Piergiorgio Morosini ha nominato due periti per verificare le condizioni di salute del boss.
Il procedimento per la trattativa Stato-mafia, ha stabilito il giudice, intanto non si ferma. Martedì 4 dicembre, i legali di Provenzano, Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, hanno rinnovato la richiesta di concessione degli arresti ospedalieri all'anziano capomafia, che è malato di tumore alla prostata e per questo si era fatto operare in Francia, a Marisglia, durante la latitanza. Nelle precedenti udienze, i suoi difensori avevano chiesto che venga sottoposto a una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di "stare in giudizio", cioè di presenziare al processo comprendendo quello che avviene.
Tempo fa, nel carcere di Parma, la polizia penitenziaria aveva bloccato Provenzano mentre tentava di infilare la testa in un sacchetto di plastica. Non è stato chiarito se quell'episodio sia stato o meno un tentativo di suicidio.