Ergastolo in Italia, quanti anni di carcere dura e perché si può accedere ai benefici

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Come prevede l’ordinamento giuridico italiano, l’ergastolo è la pena più severa e, nella sua definizione più letterale, significa carcere a vita. Eppure, a livello pratico così non è: anche se si riceve questa condanna (purché non sia di tipo ostativo) si possono avere benefici, come la libertà condizionale oppure il lavoro all’esterno della struttura detentiva

Quello che devi sapere

Cos’è l’ergastolo

  • L’ergastolo in Italia è la massima pena prevista dall’ordinamento giuridico. Venne introdotto per la prima volta nel 1890 dal Codice Zanardelli ed è previsto solo per i reati più gravi. L'articolo che disciplina l'ergastolo è il numero 22 del Codice penale, che lo indica come una pena definitiva perpetua. Questo significa che chi lo riceve viene condannato a scontare la prigionia per tutta la propria vita. Ma nella pratica le cose non stanno sempre così.

Per approfondire: I suicidi in carcere in Italia continuano ad aumentare. I dati

Chi viene condannato all’ergastolo

  • Il Codice penale prevede espressamente i casi in cui comminare l'ergastolo: i condannati sono coloro che si macchiano di delitti estremamente gravi e che per le loro colpe vengono indicati come soggetti socialmente pericolosi. In questa categoria rientrano alcuni reati come l’omicidio e i delitti legati alla criminalità organizzata. L’ergastolo è inoltre usato come “riassunto” nel caso in cui vengano ascritti più reati unificati dal vincolo della continuazione con una pena complessiva pari o superiore a 24 anni: spetta però al giudice decidere se i reati commessi rientrano nelle fattispecie che permette questa trasformazione

Cos’è l’ergastolo semplice

  • L’ergastolo semplice prevede una detenzione a vita ma concede al condannato o alla condannata la possibilità di usufruire dei benefici e di alcune libertà concesse dalla legge, nel caso in cui mantenga una buona condotta, diventi collaboratore di giustizia e non risulti pericoloso per la società

I benefici

  • Dopo 10 anni, è possibile ricevere dei permessi premio che possono permettere di uscire dal carcere per alcuni giorni per la durata di massimo 15 giorni. Dopo 10 anni di pena è possibile, inoltre, lavorare fuori dal carcere, purché sotto vigilanza o in condizioni approvate. Infine, dopo 26 anni di pena effettiva scontata, si può ottenere la libertà condizionale se il condannato ha avuto una condotta irreprensibile: la pena può essere ridotta di 45 giorni ogni sei mesi di reclusione e in questo modo gli anni da attendere prima di fare richiesta della libertà condizionale sono 26 e non 21

Ergastolo non è più fine pena mai?

  • I benefici hanno attenuato gli effetti dell’ergastolo semplice, che ha difatti perso il carattere della perpetuità, ritenuta incompatibile con l’articolo 27 comma 3 della Costituzione, che sostiene come lo scopo principale della pena sia la rieducazione del condannato

Cos’è l’ergastolo ostativo

  • Discorso diverso invece per l’ergastolo ostativo, che non prevede invece benefici o sconti di pena e vede il condannato privato di tutte le possibili attenuanti. L’ergastolo ostativo è previsto per i reati più gravi, come per esempio associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di droga, terrorismo e sequestro di persona a scopo estorsivo. A rischiare l’ergastolo ostativo sono soprattutto capimafia, appartenenti al crimine organizzato ed ex terroristi e brigatisti

L’eccezione

  • Come detto, in questo caso non sono previste eccezioni a meno che non si diventi collaboratori di giustizia, che invece possono ottenere benefici aiutando nelle indagini legate a crimini da loro commessi o a loro connessi

Il 41-bis

  • Occhio però a non confondere l’ergastolo ostativo con il regime di 41-bis, misura studiata per impedire alle personalità pericolose sottoposte a ergastolo ostativo di comunicare con l’esterno. Solitamente il 41-bis viene modulato in base ai fattori di rischio: applicato inizialmente per quattro anni, viene rinnovato di biennio in biennio a seconda della necessità 

Differenza tra 30 anni ed ergastolo

  • Prima della riforma del rito abbreviato, avvenuta nel 2019, il Codice penale prevedeva che i reati puniti con l’ergastolo, in virtù della scelta del rito speciale, potessero vedere sostituita la pena predetta con la reclusione a 30 anni, visto che questa modalità processuale prevede l’abbreviazione di 1/3 della pena. A seguito della legge di riforma, non è più possibile richiedere il giudizio abbreviato per i reati puniti con la pena dell’ergastolo. Sussiste comunque una notevole differenza tra la reclusione a 30 anni e la reclusione all’ergastolo: nel primo caso, infatti, i benefici si possono ottenere in tempi relativi relativamente più veloci rispetto al secondo

La condanna a più ergastoli

  • L’autore di più reati per i quali sia prevista la pena dell'ergastolo, se giudicato per tutti nello stesso processo, non può essere condannato a “più ergastoli”. In questo caso ne viene comminato soltanto uno, ma sono possibili forme più rigide di condizioni, come ad esempio l’isolamento diurno da 6 mesi a 3 anni. In quest’ultimo caso si tratta di una sorta di “ergastolo aggravato”, previsto dalla legge ogni volta che la stessa persona è condannata per aver commesso più reati, di cui almeno uno punito con l’ergastolo. Una vera e propria punizione, considerando che l’ergastolo prevede già l’isolamento notturno: questo significa che il detenuto è condannato alla totale emarginazione. Se invece i reati vengono contestati in processi separati sarà possibile condannare una persona a più ergastoli.

Per approfondire: Nelle carceri in crescita suicidi, aggressioni e proteste: i dati