I suicidi in carcere in Italia continuano ad aumentare. I dati

Lunedì il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà ha diffuso gli ultimi dati aggiornati sul sovraffollamento e i suicidi nelle carceri italiane. Dall’inizio dell’anno all’11 novembre si sono registrati 76 suicidi, il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2023, quando si erano tolti la vita 58 detenuti. Il dato di quest’anno è in linea, tuttavia, con i 75 suicidi registrati nei primi 10 mesi del 2022. La stragrande maggioranza dei detenuti che si sono tolti la vita era di sesso maschile, 74 persone su 76, un dato che all’incirca rispecchia la proporzione tra il numero totale di carcerati maschi e femmine . La fascia d’età con più suicidi - 32, il 42,2% del totale - è quella compresa tra i 26 e i 39 anni. Il Garante non riporta dati sulle fasce d’età dell’intera popolazione carceraria, ma secondo Istat, nel 2023, erano detenute 22.781 persone di età compresa tra i 25 e i 39 anni su un totale di circa 60 mila individui, ovvero il 38%: indice che i detenuti in questa fascia d’età si tolgono la vita in proporzione leggermente maggiore rispetto agli altri. Tra i 76 deceduti nell’anno in corso, 34 erano stranieri: il 45% del totale; un dato che indica la maggiore incidenza dei suicidi tra i detenuti stranieri, poiché rappresentano il 32% della popolazione carceraria. Infine, ben 27 delle persone che si sono tolte la vita si trovavano in custodia cautelare, ovvero non erano state ancora giudicate in primo grado. Calcolando che attualmente i detenuti in attesa di primo giudizio sono il 16% sul totale degli incarcerati, anche in questo caso si nota una maggiore propensione al suicidio da parte di chi si è in custodia cautelare. Nelle carceri italiane più di 13 detenuti ogni 10 posti disponibili A inizio novembre nelle carceri italiane erano presenti 62.302 detenuti, a fronte di una capienza totale di 51.170 posti, dei quali 46.751 sono effettivamente disponibili. Nel rapporto del Garante si legge che la discrepanza tra la capienza totale e i posti disponibili effettivi è causata dall’inagibilità di alcune celle e in alcuni casi di intere sezioni detentive, come nel caso del carcere di Milano San Vittore. L’indice di sovraffollamento, ovvero il rapporto tra il numero di detenuti e i posti effettivamente disponibili, ammonta al 133,3%. La regione con l’indice di sovraffollamento più alto è la Puglia , seguita da Basilicata , Lombardia , Veneto e Lazio . Solo due regioni registrano un tasso inferiore al 100%, ovvero hanno più posti disponibili che detenuti: la Valle d’Aosta e la Sardegna . Il carcere di San Vittore, a Milano, è quello con il tasso di sovraffollamento più alto d’Italia: 223,8%. Tra novembre 2023 e novembre 2024 il numero degli ingressi in carcere ha largamente superato quello delle uscite: in tutto il Paese si sono registrati 43.284 ingressi e 29.710 uscite, per un divario di 13.574 unità che secondo lo stesso Garante “incide in modo notevole sull’indice di sovraffolamento”.