De Gennaro: dolore per vittime G8, solidarietà ai poliziotti

Cronaca

Il sottosegretario con delega ai Servizi ed ex capo della polizia interviene dopo la sentenza che ha confermato le condanne ad agenti e funzionari per il pestaggio alla Diaz nel 2001: "Ho sempre agito seguendo i principi dello Stato di diritto"

Da un lato il rispetto per le sentenze e il dolore per chi ha subito torti e violenze, dall'altro la solidarietà per i funzionari che proprio per quelle violenze sono stati condannati. Con una nota diffusa da Palazzo Chigi, il sottosegretario ed ex capo della Polizia Gianni De Gennaro interviene sulla decisione della Cassazione che ha confermato le condanne dei poliziotti per il pestaggio alla scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001.

"Le sentenze della magistratura devono essere rispettate ed eseguite, sia quando condannano, sia quando assolvono", dice De Gennaro. "In seguito alle decisioni per i gravi fatti di Genova, le competenti autorità hanno puntualmente adempiuto a tale dovere, operando con tempestività ed efficacia", ricorda l'attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi.

"Per quanto mi riguarda - sottolinea De Gennaro, che in un altro processo sui fatti di Genova è stato assolto - ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni ai principi della Costituzione e dello Stato di diritto e continuerò a farlo con la stessa convinzione nell'assolvimento delle responsabilità che mi sono state affidate in questa fase".

Nella sua nota, De Gennaro aggiunge che "resta comunque nel mio animo un profondo dolore per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e violenze ed un sentimento di affetto e di umana solidarietà per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata".

Immediata la reazione di Vittorio Agnoletto: "Le parole di De Gennaro sono opposte a quelle che ci si dovrebbe aspettare da un uomo che ha giurato di servire le istituzioni e che oggi rappresenta il governo - dice il portavoce del Gsf al G8 di Genova -. Sono parole molto più simili a quelle di un capobanda che, dopo aver subito una sconfitta, resta consapevole dell'enorme potere di cui ancora dispone".

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