Roma, Milano, Ferrara. A quale punto i luoghi della memoria?

Cronaca
Una zona del memoriale del Binario 21 alla stazione Centrale di Milano
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Progettati da anni, i tre luoghi pensati per ricordare l’Olocausto non sono ancora terminati. Da poco è arrivato il via libera per il Museo della Shoah, ma nel capoluogo lombardo e in Emilia-Romagna mancano diversi milioni di euro per finire i cantieri

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di Isabella Fantigrossi

Il museo della Shoah di Roma, il memoriale del Binario 21 alla stazione Centrale di Milano, il museo nazionale dell’ebraismo di Ferrara. Tre luoghi progettati da tempo e che ad oggi, mentre si celebra il giorno della memoria, non sono ancora stati ultimati tra mancanza di fondi e difficoltà burocratiche.

Il museo della Shoah a Roma – Voluto dall’ex sindaco Walter Veltroni ormai cinque anni fa, il museo della Shoah a Villa Torlonia, secondo le tappe previste allora, si sarebbe dovuto inaugurare proprio nel 2012. Entro il 2009 doveva esserci l’approvazione del progetto definitivo e i lavori di realizzazione sarebbero dovuti partire a inizio 2010. Poi però ci sono stati il cambio dell’amministrazione, qualche iter burocratico da risolvere, come il cambio di destinazione d’uso della villa, ma soprattutto la mancanza di fondi per sostenere il progetto, il cui costo è lievitato dai 13 milioni di euro originari ai 21 previsti oggi. E così il progetto è sempre rimasto fermo sulla carta. "Tra crisi e mancanza di soldi negli enti locali", racconta a Sky.it Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, "non si è mai riusciti a far partire i lavori del museo. Solo ora il Comune ha trovato la formula del 'leasing in costruendo', per cui tutta la somma necessaria alla realizzazione viene spalmata nei bilanci di più anni". E infatti il 26 gennaio 2012, alla vigilia dell’ultima giornata della Memoria, il penultimo passo dell’iter è stato compiuto: "L’assemblea del Comune ha approvato la disponibilità finanziaria per poter bandire la gara d’appalto e far partire il cantiere". Quello del Consiglio capitolino, ha detto Pacifici, è "un atto, alla vigilia del giorno della Memoria, che mi commuove e mi rende ancora più orgoglioso di essere cittadino di Roma Capitale. Ora speriamo che in sette o otto mesi possano cominciare i lavori e che, sempre che non ci siano nuovi intoppi, in un paio d’anni il Museo possa essere pronto".

Il memoriale del Binario 21 a Milano – A tutt’altro stadio dei lavori, invece, il memoriale del Binario 21 alla stazione Centrale di Milano, il luogo da cui il 30 gennaio 1944 vennero deportati ad Auschwitz 600 ebrei italiani. Il secondo stralcio dei lavori, cominciati nel 2010, è terminato e la zona dei binari con i carri merci originari dell’epoca è già operativa. Ma resta ancora molto da fare del progetto firmato nel 2002 dagli architetti Guido Morpurgo e Annalisa De Curtis. Nel 2011 il cantiere si è fermato per mancanza di fondi. L’accesso da via Ferrante Aporti deve essere messo in sicurezza e manca del tutto la parte multimediale introduttiva. ''Con i lavori fatti - spiega il capo della Comunità ebraica di Milano e vicepresidente della Fondazione per il Memoriale della Shoah, Riccardo Jarach - sono stati spesi i fondi finora raccolti, 5 milioni di euro, circa la metà di quelli necessari per ultimare l'opera''. Restano quindi ancora da finanziare i lavori per la biblioteca da 45mila volumi e l'Auditorium. E la difficile contingenza economica non rende facile la raccolta di altri 5 milioni di euro. A breve dovrebbero essere erogati 500mila euro già stanziati dal Comune con la giunta Moratti mentre non ha dato i frutti sperati la sottoscrizione volontaria promossa nel 2011 dal presidente della provincia di Milano Guido Podestà: dai privati sono arrivati solo 40mila euro. 

Museo dell’ebraismo di Ferrara – Stesso problema per il museo nazionale dell’ebraismo di Ferrara. La prima porzione dell’ex carcere in via Piangipane, ristrutturata da Comune e Direzione regionale per i Beni culturali, è già stata inaugurata lo scorso 20 dicembre con una mostra. Un cantiere durato due anni e costato fino a oggi circa 1,8 milioni di euro. Restano da ristrutturare il secondo e terzo blocco. Il progetto è stato pensato volutamente flessibile per consentire la costruzione del museo un poco per volta. Come per Milano, però, il nodo principale è il reperimento dei fondi.
“Restano da trovare”, ha detto il direttore generale per i beni culturali dell’Emilia-Romagna, Carla Di Francesco, i 20 milioni di euro che mancano per il completamento dell’intero progetto. Se a fine 2014 dovessimo aprire al pubblico il primo stralcio lo considererei un risultato molto ambizioso”. 

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