Il 33enne, trascinato in un mulinello nel torrente Esino mentre praticava lo sport acquatico, è stato trasportato in elisoccorso in gravissime condizioni all'ospedale di Lecco, dove è deceduto
È deceduto l'uomo di 33 anni che, nella tarda mattinata di oggi, è stato trascinato in un mulinello nel torrente Esino mentre faceva canyoning. L'uomo è stato recuperato e successivamente trasportato in gravissime condizioni, con manovre di rianimazione in corso, all'ospedale di Lecco con l'elisoccorso.
L'incidente
Il 33enne, originario dell'hinterland milanese, è annegato mentre faceva canyoning, uno sport acquatico che consiste nello scendere in gole (canyon appunto) che si trovano lungo torrenti solo con l'aiuto di corde. L'incidente è avvenuto prima di mezzogiorno, nella zona dell'Orrido di Vezio, dove scorre il torrente Esino, nel Lecchese. Sul posto sono intervenuti il gruppo alpini da Lecco, i vigili del fuoco, un'ambulanza e un'automedica da Bellano e poi l'elisoccorso da Como insieme ai carabinieri. Sul luogo dell'incidente è arrivato anche il vicesindaco di Perledo Mauro Gumina.
Le prime ricostruzioni
A quanto si apprende, l'uomo era arrivato questa mattina sul torrente Esino per fare canyoning insieme alla fidanzata e a una coppia di amici proveniente dal cantone tedesco della Svizzera. I quattro si sono calati in cordata nei pressi di una cascata, arrivando vicino a una pozza che permetteva solo in parte la sosta. Vicino, infatti, si erano creati nell'acqua dei mulinelli molto forti a causa del grande flusso d'acqua dopo le piogge degli ultimi giorni. Il 33enne avrebbe lasciato la parte più "sicura" della pozza per passare a quella successiva, dove poi sarebbe stato risucchiato dal vortice. Gli amici e la fidanzata immediatamente lo hanno soccorso, ma l'uomo, secondo le prime ricostruzioni, è rimasto sott'acqua per quattro minuti prima di essere recuperarlo in arresto cardiaco. Subito dopo sono state eseguite le manovre di rianimazione e il 33enne è stato trasportato nell'ospedale lecchese.