Blitz dei Nas a Scilla. In cattivo stato conservazione
(ANSA) - SCILLA, 18 AGO - Oltre 1.300 chilogrammi di alimenti in cattivo stato di conservazione sono stati sequestrati a Scilla dai Nas di Reggio Calabria e dai carabinieri che hanno denunciato in stato di libertà il rappresentante legale di due stabilimenti balneari.
L'attività è stata svolta dopo che i militari hanno notato che nei due lidi balneari venivano serviti alimenti non preparati in loco ma lì trasportati nel portabagagli di autovetture, modalità assolutamente non idonea viste anche le alte temperature del periodo estivo. Gli approfondimenti hanno permesso di accertare che gli alimenti venivano preparati e conservati in un capannone nei pressi dello svincolo autostradale. A seguito di un blitz all'interno dell'edificio si è scoperto che vi era stato allestito un deposito di alimenti ed un laboratorio/cucina per la produzione di cibi assolutamente senza autorizzazioni e con gravi carenze igienico strutturali. All'interno di numerosi congelatori e di due celle frigorifero, sono state trovate una tonnellata di prodotti ittici (pesce spada e calamari), preparati di pesce e di verdure (involtini di pesce spada, parmigiana, insalata di polipo) e prodotti da forno, in gran parte congelati e senza le indicazioni o etichettature sulla provenienza.
Il personale del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria - Sian, Svet e Sanità e Igiene Pubblica, ha certificato il cattivo stato di conservazione degli alimenti. In particolare oltre 120 chili di pesce spada si presentavano di colore smorto e molliccio, i calamari venivano decongelati immersi in acqua rischiando la proliferazione di batteri. La mancanza di un abbattitore di temperatura avvalorava la tesi che gli oltre 1.000 chili di preparati di pesce venivano congelati, poi decongelati e cotti ed ancora congelati e stipati per essere poi consumati dai clienti. I prodotti sequestrati sono stati distrutti da una ditta specializzata. Al responsabile legale dei lidi balneari sono state elevate sanzioni per un importo complessivo di 6.000 euro con l'immediata sospensione dell'attività del laboratorio/cucina e del deposito. (ANSA).