Ucraina: Consiglio Calabria osserva un minuto di silenzio

Calabria

In apertura lavori per caduti guerra .Presidente:ferma condanna

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(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 FEB - E' iniziata con un minuto di silenzio per i caduti della guerra in Ucraina, a Reggio Calabria, la seduta di oggi del Consiglio regionale della Calabria.
    "Prima di avviare i lavori - ha detto il presidente dell'assemblea Filippo Mancuso - e a 5 giorni dall'inizio della guerra scatenata dall'esercito russo in Ucraina sicuro di rappresentare i sentimenti di voi tutti esprimo la ferma condanna dell'invasione premeditata, e in violazione dei diritti internazionali, della Russia nei confronti dell'Ucraina".
    L'aula ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal Gruppo De Magistris Presidente e una risoluzione del Pd, sulla guerra in Ucraina. Nella mozione firmata da Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo viene espressa "fortissima preoccupazione per la grave crisi internazionale tra la Russia e la Nato determinata dalle forti tensioni per la situazione in Ucraina.
    Il temuto scoppio di un conflitto armato con il coinvolgimento delle più grandi potenze nucleari - è detto nel testo - potrebbe portare ad uno scontro di dimensioni planetarie con conseguenze gravissime e probabilmente irreparabili per l'umanità intera.
    Per questo nel ribadire il fermo no alla guerra, si invita la comunità e gli organismi internazionali, Onu in testa, a compiere ogni sforzo utile a bloccare il conflitto". Analoghi contenuti vengono evidenziati nella risoluzione Pd, "condivisa - ha detto il capogruppo Nicola Irto - con tutti i capigruppo, nella quale si esprime la più ferma condanna per l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d'intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell'Europa". Si chiede al Governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell'Ue "di impegnarsi in un'iniziativa di contrasto dell'aggressione assumendo le misure necessarie perché l'invasione sia fermata, l'Ucraina sia liberata e si possa tornare all'applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell'inviolabilità delle frontiere".
    (ANSA).
   

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