Ebbe malore dopo avere ripreso bagnanti che gettavano rifiuti
(ANSA) - PAOLA, 21 GEN - A Paola una strada è stata intitolata al maresciallo maggiore dei carabinieri Antonio Carbone, morto il 16 agosto scorso per un malore avvenuto in un lido balneare a Paola, dopo un diverbio con alcuni bagnanti, sorpresi a gettare rifiuti in mare. Alla cerimonia hanno partecipato il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, col. Agatino Saverio Spoto, padre Francesco Trebisonda, correttore provinciale dell'Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, il sindaco Roberto Perrotta, che si sono stretti ai due figli maggiori del maresciallo Carbone, Valentina ed Andrea, giunti da Torino per potersi riunire agli altri familiari presenti ed alla comunità nel pensiero per il proprio padre e per il gesto compiuto, rispettoso della civile convivenza.
Il Comune ha voluto l'intitolazione per celebrare il rispetto della legalità e del territorio alla memoria del militare descritto come "un esempio di coraggio e passione nel trasmettere, con gentilezza, il rispetto per l'ambiente dovuto da ogni essere umano. Martire dell'odio di chi inquina il mare della nostra bellissima terra di Calabria". Il sottufficiale, originario di Paola ed in licenza nella sua terra d'origine, era in servizio alla Tenenza di Cirié, in Piemonte, dove aveva svolto buona parte del proprio servizio come sottordine e comandante della Stazione dei carabinieri a Rivoli, Cantoria Chialamberto, Lanzo Torinese e Venaria, benvoluto e stimato da colleghi e comandanti. (ANSA).