(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 MAG - Un cartello criminale composto da imprenditori e funzionari pubblici per pilotare gli appalti e agevolare le cosche della 'Ndrangheta. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che sta eseguendo decine di arresti in diverse regioni italiane. L'indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha preso di mira i profili 'imprenditoriali' dei Piromalli, la cosca che opera nella Piana di Gioia Tauro. I finanzieri stanno eseguendo anche sequestri di beni e imprese per oltre 103 milioni. L'operazione, coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e denominata 'Waterfront', è l'epilogo delle indagini sull'ala imprenditoriale dei Piromalli. Dagli accertamenti, infatti, è emersa l'esistenza di un cartello composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta aggravata dall'agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri reati. Sono 11 i funzionari pubblici coinvolti.
Ci sono anche un funzionario dell'Anas in servizio a Reggio Calabria, e tecnici dei comuni di Rosarno e Gioia Tauro tra le persone coinvolte nell'inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che stamani ha portato a numerosi arresti in tutta Italia eseguiti della Guardia di finanza nei confronti dei presunti componenti di un cartello criminale composto da imprenditori e funzionari pubblici per pilotare gli appalti e agevolare la cosca Piromalli. Dalle indagini è emerso anche lo "stabile rapporto corruttivo" esistente tra il funzionario dell'Anas Giovanni Fiordaliso, del Compartimento di Reggio Calabria, e l'imprenditore Domenico Gallo, indicato come il "dominus" di numerose società fornitrici di bitume e calcestruzzo, per frodi in svariati contratti di fornitura indebitamente affidati ad imprese riconducibili a Gallo, compresi i lavori di ammodernamento di tratti dell'Autostrada A2 Salerno - Reggio Calabria effettuati con materiali di qualità inferiore rispetto ai parametri imposti dagli appalti. In cambio, secondo l'accusa, Fiordaliso avrebbe ottenuto beni di lusso e promesse di incarichi nelle sue imprese. L'imprenditore avrebbe anche versato circa 94.000 euro alla moglie di Fiordaliso per prestazioni di lavoro mai effettuate.
Il deputato della Lega Domenico Furgiuele è indagato nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria su una serie di appalti pilotati per agevolare la cosca Piromalli di Gioia Tauro. L'accusa ipotizzata nei suoi confronti è concorso in turbata libertà degli incanti in qualità di ex legale rappresentante della società Terina coinvolta nell'inchiesta in relazione a due gare di appalto. Dalla società Furgiuele si è dimesso dopo l'elezione al parlamento, Nei suoi confronti non sono stati emessi provvedimenti.