
Dal 1992 le acque paradisiache dell’arcipelago nell’Oceano Indiano ospitano una vera e propria discarica galleggiante. Creata su una piattaforma artificiale nell'atollo di Kaafu, raccoglie la spazzatura mettendo seriamente a rischio, oltre al turismo, anche l'intero ecosistema. LA GALLERY

Tra le paradisiache isole dell'Oceano Indiano, svetta una collina di rifiuti alta 15 metri. Si tratta di Thilafushi, la discarica a cielo aperto dell'arcipelago delle Maldive. Sull'atollo giornalmente vengono bruciate tonnellate di spazzatura che alzano flutti di fumo visibili dalla vicina capitale Malè –
Dove si trova Thilafushi?
La discarica è stata istituita dal governo locale nel 1992 per far fronte all'aumento dei rifiuti collegati all'esplosione del turismo nell'arcipelago e alla mancanza di inceneritori – L'Italia migliora nella gestione dei rifiuti
L'Italia migliora nella gestione dei rifiuti
Negli anni l'ammontare di rifiuti è arrivato a picchi di 500 tonnellate al giorno. Nell'atollo di Kaafu, dove si trova Thilafushi, arriva non solo la spazzatura dei circa 300mila abitanti della capitale Malè ma anche quella di gran parte degli oltre 100 resort dell'arcipelago –
Onu: plastica nemico numero uno
Lo smaltimento dei rifiuti sull'isola è affidato a centinaia di immigrati che lavorano senza ricorrere alle necessarie protezioni nel trattamento e nella combustione della spazzatura –
Greenpeace nell'Oceano Indiano contro la pesca distruttiva del tonno
Le isole dell'arcipelago delle Maldive sono tra le più basse al mondo e con l'innalzamento delle acque rischiano di finire sotto il livello del mare. A Thilafushi i rifiuti vengono relegati tra il mare e sottili strati di sabbia che spesso non impediscono ai detriti di finire al largo –
Il problema riguarda anche i fiumi: la plastica rischia di soffocare il Danubio
Nel 2015 il governo dell'attuale presidente delle Maldive, Abdulla Yameen, ha indetto una prima gara d'appalto per la separazione dei rifiuti con l'obiettivo di generare bioenergia nel processo di smaltimento –
Lo smaltimento dei rifiuti e il problema della plastica negli oceani
Il provvedimento, però, non ha raggiunto i risultati sperati, tanto che Maeed Zahir, fondatore di Ecocare un gruppo ambientalista maldiviano, ha dichiarato: “Il governo dice che farà qualcosa per risolvere il problema, ma ci stanno provando da vent'anni e non fa che peggiorare” –
Greenpeace nell'Oceano Indiano contro la pesca distruttiva del tonno
Il primo tentativo di risolvere la situazione risale al 2009 quando l'allora presidente delle Maldive, Mohammed Nasheed, ha firmato un contratto con una società indiana per il riciclaggio dei rifiuti. Durante il suo mandato Nasheed ha anche organizzato una riunione del Consiglio dei ministri sott'acqua per richiamare l'attenzione mondiale sul pericolo dell'innalzamento del livello del mare –
Alle Maldive Cdm sott'acqua per rilanciare l'allarme clima
Nel frattempo, sempre più località turistiche della zona si stanno organizzando in privato. Il resort Kurumba, il primo ad essere stato costruito alle Maldive, ha sviluppato un programma di gestione dei rifiuti che ha permesso un taglio della produzione del 70% –
Plastica scambiata per cibo, quell'odore che inganna gli uccelli
Nel dicembre 2016 a Malè, la capitale delle Maldive che è anche la città più popolosa, è stato avviato un nuovo programma di raccolta dei rifiuti nella speranza di riuscire a ottimizzarne lo smaltimento. A breve inoltre dovrebbe essere costruito un nuovo centro di gestione della spazzatura per alleggerire il carico su Thilafushi –
Al via la raccolta differenziata a Malè