Ginevra, vertice Onu per ridurre l'inquinamento da plastica: al via i negoziati

Ambiente
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Nella città svizzera si gioca una partita decisiva per il futuro del pianeta. Per dieci giorni, governi, scienziati e ONG cercheranno un accordo storico per arginare l’inquinamento da plastica

Una sfida che si trascina da anni: elaborare il primo trattato globale contro l’inquinamento da plastica. Per questo da ieri, 5 agosto, quasi 180 Paesi si sono ritrovati a Ginevra sotto l’egida delle Nazioni Unite per discutere, in dieci giorni, di negoziati complessi, rallentati da tensioni geopolitiche e dal blocco dei Paesi produttori di petrolio nella precedente tappa di Busan, in Corea del Sud. Alla vigilia dell’incontro, scienziati e ONG hanno rilanciato l’allarme: la plastica non è solo un’emergenza ambientale, ma anche un pericolo sottovalutato per la salute, con costi stimati in almeno 1,5 miliardi di dollari l’anno. Bambini e comunità vulnerabili, come quelle lungo i fiumi e i laghi della Repubblica Democratica del Congo, sono tra le vittime più esposte.

Dibattito acceso tra industria e ambientalisti

Mentre i delegati discutono di limiti alla produzione e di sostanze chimiche da vietare, il confronto si accende tra chi vede nella plastica un pilastro della sanità e della sicurezza alimentare, e chi invece la considera un’emergenza da fermare alla radice. Il mondo industriale, rappresentato a Ginevra anche dal Consiglio dell’industria chimica statunitense, difende il ruolo della plastica in ambito medico e igienico. Dall’altra parte, Greenpeace e realtà come “Trash Hero World” chiedono di ridurre drasticamente la produzione e avviare una “transizione giusta” che crei occupazione nel riuso, nel riciclo e nella gestione dei rifiuti. A fare da simbolo del dibattito, fuori dal palazzo Onu, campeggia l’opera “The thinker’s burden”, una statua ispirata a Rodin immersa in un mare di rifiuti plastici: un monito visivo sul peso che questo materiale esercita sul pianeta e sulle nostre vite.

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