Il piano si chiama MER (Marine Ecosystem Restoration) ed è stato realizzato con l'obiettivo di tutelare e restaurare gli habitat marini, oltre ad osservarli per interventi futuri. La tecnologia che verrà utilizzata è quella del consorzio guidato da Fugro: LiDAR, strumento di telerilevamento
Si chiama MER (Marine Ecosystem Restoration) ed è il nuovo piano realizzato da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) grazie al finanziamento ottenuto nell’ambito del PNRR). Per l’Ispra si tratta del “più grande progetto di mappatura e ripristino degli ecosistemi marini”, oltre a “un vero e proprio laboratorio di restauro degli habitat e osservatorio dei fondali”.
Il piano
Il MER, che include diciotto progetti, prevede l’installazione di novantuno campi di ormeggio, con l’obiettivo di tutelare gli habitat marini e limitare il danneggiamento dei fondali. Tra le zone interessate, figurano aree marine protette, Parchi Nazionali e più di ventinove Zone Speciali di Conservazione secondo l’UE.
Tra le altre azioni in programma, c’è la rimozione dei rifiuti legati alle attività di pesca, come reti fantasma e attrezzi, e l’allevamento di un milione di larve di ostriche, già avviato. Si sta lavorando anche a una piattaforma che riporterà le informazioni e i dati relativi al piano e ai suoi risultati in tema di sostenibilità.
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La tecnologia LiDAR
Il Marine Ecosystem Restoration utilizzerà per raggiungere i suoi obiettivi la tecnologia LiDAR, implementata dal consorzio guidato da Fugro. LiDAR è uno strumento di telerilevamento che misura la distanza da un oggetto attraverso una luce laser, consentendo di ottenere informazioni sull’ambiente circostante. Questa tecnologia permetterà, facilitandola, la mappatura di tutte le coste nazionali, insieme ad altri sensori, come i sensori ottici aviotrasportati, la gravimetria aerea e i sensori satellitari multispettrali.
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“Un Atlante digitale dei mari”
“Creeremo l’Atlante digitale dei nostri mari”, ha affermato il presidente di Ispra, Stefano Laporta. Con il piano MER, l’Ispra ha avviato un ambizioso pacchetto di interventi per la tutela e la valorizzazione dell'ecosistema del Mediterraneo. Tra questi rientrano le attività con il sensore LiDAR, uno dei pilastri su cui si fonda il nostro programma straordinario di restauro dei mari. Grazie ai rilievi condotti su tutta la costa per un totale di 7.500 km, senza precedenti in Italia in termini di estensione ma anche di dettaglio, avremo informazioni estremamente preziose sia nell’ambito della scoperta di nuove specie e habitat che nell’ambito della conformazione dei fondali per la geotermia”.
Per Maria Siclari, direttore generale di Ispra, la mappatura degli habitat marini profondi “si occuperà di censire anche più di 70 monti sottomarini, da 500 fino a 2.000 metri di profondità, indagando aree che non sono mai state monitorate e sono quasi completamente sconosciute”. Aggiunge Siclari: “Grazie a questo progetto potremo identificare gli habitat marini costieri con una elevata risoluzione e fornire informazioni dettagliate sulla batimetria e la morfologia della costa, consentendo di effettuare previsioni affidabili sui fenomeni di erosione costiera e la vulnerabilità delle coste in caso di eventi estremi quali le mareggiate e le inondazioni costiere”.