Tra i Comuni virtuosi – che risparmiano quindi suolo – Ercolano in Campania con 0,2 ettari consumati in più nel 2022 (tra quelli con più di 50mila abitanti), Montale in Toscana con ‘zero’ ettari in più (tra i Comuni medi), e San Martino Siccomario in Lombardia con 0,2 ettari in meno (tra i Comuni con meno di 10mila abitanti)
- Accelera il consumo di suolo in Italia, al ritmo di 2,4 metri quadrati al secondo, arrivando in un anno a mangiarsi altri 77 km quadrati, pari a oltre il 10% in più rispetto al 2021
- Questi i nuovi dati del rapporto ‘Il consumo di suolo in Italia 2023‘ che – pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) con cadenza annuale dal 2013 – per questa decima edizione diventa un prodotto Snpa (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente)
- Dal rapporto – presentato a Genova, nell’ambito degli eventi dell’Assemblea Anci – si evince che “le città sono ormai troppo calde e impermeabili” e che “le aree agricole sono sempre di meno” (in 12 mesi altri 4.800 ettari)
- Il consumo di suolo “incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico: sono oltre 900 gli ettari di territorio resi impermeabili in un solo anno nelle aree a pericolosità idraulica media”
- Inoltre, “‘i costi nascosti’ dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici” raggiungono “i 9 miliardi di euro ogni anno a causa della perdita di suolo rilevata tra il 2006 e il 2022”
- Tra i Comuni virtuosi – che risparmiano quindi suolo – Ercolano in Campania con 0,2 ettari consumati in più nel 2022 (tra quelli con più di 50mila abitanti), Montale in Toscana con ‘zero’ ettari in più (tra i Comuni medi), e San Martino Siccomario in Lombardia con 0,2 ettari in meno (tra i Comuni con meno di 10mila abitanti). Tra le città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria, e Firenze