Otto italiani su dieci respirano aria "malsana". Lo studio

Ambiente

L'impatto dell'inquinamento è "diretto ed è oggi ben quantificabile sulla base di funzioni di rischio fondate sulle evidenze scientifiche acquisite dall'Oms", ha dichiarato Prisco Piscitelli, epidemiologo e vice presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale

Più di 8 europei su 10, circa l'81% delle persone che abitano nell'Unione Europea, respirano un'aria con una concentrazione di polveri sottili superiore alle soglie di sicurezza sanitaria fissate dall'Organizzazione mondiale della sanità nel 2005. Guardando però gli attuali limiti di legge,  più blandi, è il 21% degli europei a trovarsi in una situazione di rischio per la salute legata agli sforamenti di Pm10 e Pm2.5, ma lo stesso discorso vale anche per gli ossidi di azoto. Emerge dai dati elaborati dagli studiosi del Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale. Gli esperti si sono basati sul rapporto annuale dell'Agenzia Europea per l'Ambiente e hanno comunicato i dati oggi all'evento Liberi di Respirare organizzato da Consulcesi Group in vista della Giornata Mondiale dell'Ambiente del 5 giugno.

"Necessaria maggiore attenzione alla lettura sanitaria dei dati ambientali"

Prisco Piscitelli, epidemiologo e vice presidente del Sima, ha commentato i dati spiegando che "la questione è ancora più preoccupante perché le soglie di sicurezza sanitaria Oms sono state più che dimezzate nel 2021". Secondo quanto riferisce l'esperto "la rete di monitoraggio della qualità dell'aria, capillarmente distribuita in tutte le nostre regioni, è tarata su limiti di legge, fissati dall'attuale direttiva europea sulla qualità dell'aria in corso di revisione, che oggi risultano quindi tre volte superiori alle soglie protettive per la nostra salute, rendendo quindi necessaria una maggiore attenzione alla lettura sanitaria dei dati ambientali".

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L'impatto dell'inquinamento

Gli esperti del Sima hanno anche parlato dei rischi sulla salute dovuti all'inquinamento. "L'impatto è diretto ed è oggi ben quantificabile sulla base di funzioni di rischio fondate sulle evidenze scientifiche acquisite dall'Oms", ha sottolineato Piscitelli, snocciolando i dati: "Per ogni incremento di 10 microgrammi su metro cubo delle concentrazioni medie annuali di polveri sottili osserviamo un aumento della mortalità generale per tutte le cause pari al 7%". Inoltre, "aumenta del 10% la mortalità per le malattie cardiovascolari o cause respiratorie, mentre l'incidenza di infarti sale del 26%", ha affermato l'esperto aggiungendo che "appena più modesto (più 7%) è l'aumento di mortalità legato ad ogni incremento di 10 microgrammi su metro cubo di biossido d'azoto (No2)". Consulcesi ha inoltre stimato che siano 3.384 i comuni italiani compresi nelle violazioni accertate dall'Europa per un totale di più di 40 milioni di residenti.

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La class action

Consulcesi ha lanciato una nuova iniziativa legale chiamata Aria Pulita. Si tratta di una vera e propria class action che ha lo scopo "di accertare la violazione del diritto a vivere in un ambiente salubre, con conseguente richiesta di risarcimento del danno, in favore dei residenti delle zone in cui è stato accertato il superamento dei limiti delle particelle inquinanti contenute nell'aria ambiente", ha spiegato spiega l'avvocato Marco Tortorella di Consulcesi.

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