Onu, raggiunto l'accordo sulla protezione di oceani e dell'alto mare

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Dopo oltre 15 anni di discussioni, di cui quattro di negoziati formali, la terza sessione "finale" nella sede di New York è stata finalmente quella giusta, o quasi

Gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo sabato sul primo trattato internazionale per la protezione dell'alto mare, con l'obiettivo di contrastare le minacce agli ecosistemi vitali per l'uomo. "La nave ha raggiunto la riva", ha dichiarato Rena Lee, presidente della conferenza. Dopo oltre 15 anni di discussioni, di cui quattro di negoziati formali, la terza sessione "finale" nella sede di New York è stata finalmente quella giusta, o quasi.

Il testo

I delegati hanno messo a punto il testo, che ora è congelato nella sostanza, ma sarà adottato formalmente in una seconda sessione, dopo essere stato controllato dai servizi legali e tradotto nelle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite. L'alto mare inizia dove finiscono le zone economiche esclusive degli Stati, a un massimo di 200 miglia nautiche (370 chilometri) dalla costa, e non è quindi sotto la giurisdizione di nessuno Stato.

Von der Leyen: "L'oceano è cibo, energia, vita"

"L'oceano è cibo, energia, vita. Ci ha dato così tanto all'umanità: è tempo di restituire. Accolgo con favore l'accordo sull'alto mare; un trattato che proteggerà gli oceani oltre la giurisdizione nazionale. Ce l'abbiamo fatta!", il tweet della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen su Twitter.

Greenpeace: "Momento storico"

Questo trattato è una "vittoria monumentale per la protezione degli oceani e un segnale importante del fatto che il multilateralismo funziona ancora, in un mondo sempre più diviso", afferma Greenpeace in una nota, sottolineando che l'accordo dà una possibilità concreta all'obiettivo 30x30: proteggere il 30 percento degli oceani entro il 2030. Il testo, frutto di un negoziato serrato, presenta comunque dei punti critici e adesso sta ai governi di ratificare al più presto il trattato e quindi metterlo in pratica in modo rapido, efficace ed equo, si legge nella nota. "Questo è un momento storico per la protezione della natura e degli oceani. Ed è anche un segnale che in un mondo sempre più diviso, la protezione della natura e delle persone può trionfare sui calcoli della geopolitica", dichiara Laura Meller di Greenpeace. "Ci congratuliamo con tutti i Paesi per aver raggiunto un compromesso mettendo da parte le diverse posizioni e producendo un trattato che ci permetterà di proteggere il mare, aumentare la nostra resistenza ai cambiamenti climatici e proteggere la vita e il benessere di miliardi di persone", aggiunge.

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