Orso polare, allarme del Wwf: Rischiamo di perdere il 30% degli esemplari in 35 anni
AmbienteL’Artico si sta riscaldando tre volte più rapidamente rispetto al resto del pianeta e così sta aumentando il pericolo per questa specie che è diventata il simbolo di un cambiamento climatico catastrofico
I ghiacciai dell’Artico ogni dieci anni si riducono del 13% e le attività dell’uomo nelle regioni polari della Russia stanno distruggendo gli habitat degli orsi polari (Ursus maritimus), animali ormai simbolo dell’emergenza climatica. Il Wwf, in occasione della Giornata mondiale dell’Orso Polare, che ogni anno si celebra il 27 febbraio, ha lanciato l’allarme sottolineando come in soli 35 anni si rischi di perdere fino al 30% della popolazione di questa specie. “Negli ultimi 40 anni — ha fatto sapere il Wwf — abbiamo perso circa 2 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio marino: un’area più estesa delle superfici di Alaska e California messe insieme. Secondo molti scienziati è molto probabile che entro il 2050 ci saranno estati artiche completamente prive di ghiaccio marino”.
Le cause principali
Con l’espansione dell’industria petrolifera e del gas sono aumentati i potenziali rischi di distruzione dell’habitat derivanti dalle estrazioni. La perdita del ghiaccio ha anche un impatto sulle opportunità di accoppiamento degli orsi polari e sulla loro capacità di spostamento e dispersione in altre aree, fenomeno che ha portato ad accoppiamenti tra individui consanguinei e imparentati con gravi conseguenze sulla genetica e sulla probabilità di sopravvivenza della specie. Inizia a scarseggiare il cibo per cui gli orsi polari sono diventati molto più intraprendenti: si avvicinano ai villaggi e cercano tra i rifiuti prodotti dalle persone, entrando in conflitto con le comunità locali, spaventate dalla loro presenza vicino alle abitazioni.