
Viaggio di Sky TG24 nell'impianto in provincia di Rieti che garantisce l’80% del fabbisogno idrico di Roma. LE IMMAGINI
Aprire un rubinetto, riempire un bicchiere o lavarsi le mani. Dietro a questi gesti c’è un lungo viaggio in cui la natura incontra la tecnologia. Che parte dal lontano passato e arriva alle sfide attuali: un presente in cui la crisi climatica porta a fenomeni di siccità sempre più frequenti. In occasione della giornata mondiale dell’acqua siamo entrati nell’acquedotto del Peschiera-Capore, in provincia di Rieti. Un impianto che garantisce l’80% del fabbisogno idrico di Roma oltre a rifornire altri 54 Comuni (GUARDA IL VIDEO).
Dagli anni '30 alle moderne tecnologie
Dopo anni di studi agli inizi del Novecento, la costruzione avviene negli anni Trenta. Viene scavato un complesso sistema di gallerie all’interno del Monte Nuria. Fino ad arrivare alla sorgente, all’acqua che sgorga dalla roccia. Qui non viene fatto nessun processo disinfezione ma prima che l’acqua inizi il suo viaggio verso la città, c’è un controllo costante della qualità. Controllo che prosegue costantemente lungo tutto il percorso.
La tutela della risorsa
“Negli ultimi anni Acea ha messo in campo numerose attività – spiega Alessio Sementilli, responsabile Acea dell’acquedotto – volte a tutelare la risorsa idrica attraverso interventi di manutenzione, sia sugli acquedotti che sulla rete di distribuzione. Oltre alle strategie di riuso dell’acqua. Il tutto ha portato a un abbassamento delle perdite: siamo al 27% rispetto a una media nazionale del 42%”.