Cop26, perché sono importanti gli accordi su foreste e metano

Ambiente

l'inviato a Glasgow, Alberto Giuffrè

I leader lasciano Glasgow con un'intesa sul metano e sulle foreste. Gli obiettivi sono ambiziosi ma adesso dovranno tradursi in azioni concrete. Ora i negoziatori al lavoro per due settimane

Dal taglio al metano allo stop alla deforestazione. Giornata di annunci alla Cop26, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si tiene a Glasgow (LO SPECIALE - IL PROGRAMMA - I DISCORSI DEI LEADER - LE PROTESTE DI GRETA). .

L’intesa sul metano

Il primo accordo importante riguarda il metano. Una coalizione di 85 Paesi, guidati dagli Stati Uniti, si impegna a tagliare di almeno il 30% entro il 2030 le emissioni di metano. Un annuncio importante considerato che si tratta del secondo gas responsabile del riscaldamento globale dopo l’anidride carbonica. Rispetto alla Co2 resta per meno tempo nell’atmosfera ma è più inquinante. Per questo, secondo alcuni, il taglio del 30% potrebbe non bastare per centrare l’obiettivo del grado e mezzo.

Stop alla deforestazione entro il 2030

E poi c’è l’intesa che riguarda l’85% delle foreste del pianeta e comprende anche Brasile, Russia e Cina. La promessa è di fermare la deforestazione entro il 2030. Sarebbe un passo importante visto che “le cattedrali della natura”, come le ha definite Boris Johnson, contribuiscono all’assorbimento dell’anidride carbonica.

L’ultima volta non era andata bene

Anche in questo caso bisognerà attendere i fatti. Già nel 2014 era arrivato un annuncio simile sulla salvaguardia delle foreste: si puntava al dimezzamento entro il 2020 e allo stop dieci anni dopo. Ma negli ultimi anni la deforestazione è cresciuta. Questa volta potrebbe essere diverso anche grazie al coinvolgimento dei privati.

 

Le tecnologie verdi

Dalla Cop arriva anche un piano per rendere le tecnologie verdi più economiche ed attraenti delle alternative. Un piano che comprende i Paesi che rappresentano i due terzi dell’economia globale, Cina compresa. Pechino tra l’altro fa sapere di essere fiduciosa su una possibile intesa sull’articolo 6 dell’Accordo di Parigi che riguarda il regolamento del mercato del carbonio. E’ uno degli obiettivi della Conferenza.  Così, i leader lasciano la Scozia ma a Glasgow rimangono i negoziatori per due lunghe settimane di trattative.

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