
La velocità è aumentata del 65%. Un'accelerazione causata soprattutto dalle perdite registrate nelle calotte polari in Antartide e Groenlandia, che hanno contribuito all'innalzamento del livello del mare, aumentando il rischio di inondazioni nelle comunità costiere. LA FOTOGALLERY

La velocità con cui la Terra ha perso ghiaccio è aumentata negli ultimi tre decenni da 0,8 trilioni di tonnellate all'anno negli anni '90 a 1,3 trilioni di tonnellate all'anno nel 2017
Il 92% dei ghiacciai alpini rischia di scomparire entro il 2100
È uno dei risultati emersi da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Cryosphere, condotto da un team di ricercatori guidato dall’Università di Leeds, nel Regno Unito, che ha utilizzato le informazioni provenienti dai satelliti ERS, Envisat e CryoSat dell'ESA, nonché dalle missioni Copernicus Sentinel-1 e Sentinel-2
Clima, dimostrata l'esistenza di un legame tra Artico e Antartide
I risultati rivelano anche che 28 trilioni di tonnellate di ghiaccio sono state perse tra il 1994 e il 2017, l'equivalente di una lastra di 100 metri di spessore sufficientemente estesa da coprire l'intero Regno Unito

Per comprenderne meglio l'entità, basti pensare che un trilione di tonnellate può essere considerato come un cubo di ghiaccio di 10 km per lato più alto del Monte Everest

La ricerca mostra che nel complesso c’è stato un aumento del 65% del tasso di perdita di ghiaccio nel corso di poco più di 20 anni. Ciò è stato determinato principalmente dal forte aumento delle perdite dalle calotte polari in Antartide e Groenlandia. Lo scioglimento dalle calotte e dai ghiacciai innalza il livello del mare e aumenta il rischio di inondazioni delle comunità costiere

Lo studio è il primo a esaminare tutto il ghiaccio che sta scomparendo sulla Terra utilizzando osservazioni satellitari. L'indagine copre 215mila ghiacciai di montagna in tutto il Pianeta, le calotte polari in Groenlandia e in Antartide, le piattaforme che galleggiano intorno l'Antartide e il ghiaccio marino alla deriva nell'Artico e nell'Oceano Meridionale

"Negli ultimi tre decenni c’è stato un enorme sforzo internazionale per capire cosa sta succedendo ai singoli componenti nel sistema di ghiaccio terrestre - ha detto Thomas Slater, principale autore e ricercatore presso il Centro di osservazione e modellazione polare di Leeds -. Questo è stato rivoluzionato dai satelliti, che consentono di monitorare regolarmente le regioni vaste e inospitali dov’è possibile trovare il ghiaccio"

L'aumento della perdita di ghiaccio è stato innescato dal riscaldamento dell'atmosfera e degli oceani, rispettivamente di 0,26°C e 0,12°C per decennio dal 1980

Durante il periodo di indagine, c’è stata una perdita di 7,6 trilioni di tonnellate di ghiaccio marino artico e di 6,5 trilioni di tonnellate dalle piattaforme dei ghiacci antartici, entrambe galleggianti sugli oceani polari

"La perdita di ghiaccio marino - ha spiegato Isobel Lawrence, un altro ricercatore presso il Center for Polar Observation and Modeling - non contribuisce direttamente all'innalzamento del livello del mare, ma ha un'influenza indiretta. Il ghiaccio riflette la radiazione solare nello spazio, aiutando a mantenere fresco l'Artico. Man mano che si restringe, aumenta l’energia solare assorbita dagli oceani e dall'atmosfera, facendo sì che l'Artico si riscaldi più velocemente".

La metà di tutte le perdite è relativa al ghiaccio sulla terraferma, inclusi 6,1 trilioni di tonnellate dai ghiacciai di montagna, 3,8 trilioni di tonnellate dalla calotta glaciale della Groenlandia e 2,5 trilioni di tonnellate dalla calotta glaciale antartica. Queste perdite hanno innalzato il livello globale del mare di 35 millimetri

Si stima che per ogni centimetro di innalzamento del livello del mare, circa un milione di persone nelle regioni di pianura rischia di essere sfollato

Nonostante immagazzinino solo l'1% del volume totale di ghiaccio della Terra, i ghiacciai hanno contribuito a quasi un quarto delle perdite globali di ghiaccio durante il periodo di studio
.jpg?im=Resize,width=335)
"Oltre a contribuire all'innalzamento medio globale del livello del mare – ha affermato Inès Otosaka del Center for Polar Observation and Modeling - i ghiacciai montani sono anche fondamentali come risorsa di acqua dolce per le comunità locali. Il ritiro dei ghiacciai in tutto il mondo è quindi di cruciale importanza su scala sia locale che globale"

"Il rubinetto del vasto serbatoio ghiacciato mondiale – ha concluso Mark Drinkwater dell'ESA - è stato aperto dal riscaldamento globale. La continuità nei dati satellitari è la chiave per prevedere future perdite di ghiaccio e per aiutare a mitigare le minacce poste dall'innalzamento del livello del mare, dal restringimento dei ghiacciai di alta montagna e da ulteriori feedback climatici"
Antartide, scioglimento ghiacciai: allarme dai satelliti dell'ESA