Il 92% dei ghiacciai alpini rischia di scomparire entro il 2100

Scienze

L’allarme arriva da un nuovo studio, condotto dai ricercatori della Aberystwyth University in Galles, in collaborazione con l’International Centre for Theoretical Physics (Ictp) di Trieste, e pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Climate Dynamics

Entro la fine del secolo, i ghiacciai delle Alpi potrebbero essere destinati a sparire quasi del tutto. L’allarme arriva da un nuovo studio, condotto dai ricercatori della Aberystwyth University in Galles, in collaborazione con l’International Centre for Theoretical Physics (Ictp) di Trieste, e pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Climate Dynamics. “Tutti i ghiacciai Alpini continueranno a diminuire nelle prossime decadi, e, infatti, la maggior parte rischia di scomparire entro la fine del secolo”, spiega Filippo Giorgi, uno degli autori della ricerca.

Lo svolgimento dello studio

Nel corso dello studio, il team di ricercatori ha creato un modello dei ghiacciai alpini, calcolando le condizioni in cui i ghiacciai sarebbero in equilibrio, ossia stabili e non a rischio di sciogliersi, a seconda di diversi fattori ambientali e climatici. Lo scopo principale della ricerca, infatti, era fare previsioni più accurate della loro probabile risposta al cambiamento climatico. Giorgi parla di “inevitabile destino a scomparire dei ghiacciai alpini, per tutti i vari scenari di aumento di gas serra in atmosfera esaminati, anche per quelli più ottimisti”. Anche nel caso del "business as usual", ossia lo scenario in cui tutto rimane uguale e non si prendono provvedimenti per cambiare la situazione, "le previsioni indicano che la scomparsa di quasi tutti i ghiacciai Alpini è certa”. 

 

Gli interventi da mettere in atto

I 4mila ghiacciai che si trovano sulla catena montuosa alpina rischiano di sparire entro il 2100 con effetti a catena su stoccaggio e deflusso dell’acqua, sull’ambiente e sugli ecosistemi alpini. Per impedire che ciò accada è necessario un intervento organizzato internazionale e coordinato tra scienziati e istituzioni. "La scomparsa dei ghiacciai comporterebbe enormi impatti sugli ecosistemi alpini e una diminuzione delle risorse idriche disponibili per le attività umane, specialmente nella stagione estiva," spiega Giorgi. "L'ambiente alpino è uno dei più importanti in Europa sia dal punto di vista degli ecosistemi montani sia da quello economico, ed è anche uno degli ambienti più vulnerabili al riscaldamento globale”, prosegue l’esperto. Neil Glasser, docente della Aberystwyth University e coordinatore del progetto, sottolinea che i ghiacciai sono le “sentinelle” del cambiamento climatico e che quello sui ghiacciai delle Alpi “è uno degli effetti più immediati e visibili”. L’esperto ritiene indispensabile ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera per stabilizzare le temperature al di sotto della soglia stabilita nell’accordo di Parigi del 2015, ovvero 1.5-2°C rispetto alle temperature preindustriali a livello globale. “L’Italia deve accelerare la conversione verso la green economy”, conclude Glasser.

This image taken 12 December 2000 and released by NASA 22 March 2001 shows a crack (Upper L) on Pine Island glacier is also seen by the ASTER instrument, on board the TERRA satellite. At its widest point, the crack is 400-500 meters across. Scientists believe that the crack appeared rapidly, less than five weeks, and would begin calving icebergs in approximately 18 months. On the left hand side of the image, stress fractures in the ice are clearly seen.      AFP PHOTO (Photo by - / NASA / AFP) (Photo by -/NASA/AFP via Getty Images)

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