Coronavirus, la danza di protesta degli indigeni in Amazzonia. VIDEO

Ambiente

I gruppi di nove Paesi del bacino amazzonico chiedono donazioni per proteggere 3 milioni di abitanti della foresta pluviale in pericolo perché senza un adeguato accesso alle cure sanitarie

Gruppi di indigeni di nove Paesi del bacino amazzonico, il 6 maggio, hanno inscenato una danza di protesta per chiedere donazioni per proteggere 3 milioni di abitanti della foresta pluviale che sono più vulnerabili alla diffusione del nuovo coronavirus perché non hanno un adeguato accesso alle cure sanitarie (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - MAPPA INTERATTIVA).

Indispensabile trovare finanziamenti per acquistare cibo e medicine

Per i manifestanti l'incapacità dei governi regionali di considerare le esigenze degli indigeni nei loro piani per contenere la pandemia, ha reso indispensabile trovare altri finanziamenti per acquistare cibo, medicine e dispositivi di protezione di base come le mascherine. Intanto, il Fondo di emergenza mira a raccogliere 3 milioni di dollari nelle prossime due settimane e 5 milioni di dollari in 60 giorni, secondo quanto hanno dichiarato gli organizzatori della raccolta fondi all'Organismo di coordinamento delle popolazioni indigene del bacino amazzonico (COICA) in una conference call.

Infettate 180 tribù su 600

Il coronavirus ha già infettato 180 delle 600 tribù indigene del bacino amazzonico e ucciso 33 dei loro membri in un solo mese. Il fondo sarà gestito dalla Rainforest Foundation US, una ONG che lavora per proteggere le giungle in Centro e Sud America che invierà i fondi direttamente ai conti dei beneficiari.

Sopravvivenza delle comunità indigene è fondamentale

Il direttore esecutivo della fondazione, Suzanne Pelletier, ha affermato che le comunità indigene sono i guardiani della foresta pluviale, la cui sopravvivenza è fondamentale per mantenere la vita sulla Terra. "Questa pandemia non è solo un'emergenza umanitaria, è anche un'emergenza ambientale - ha evidenziato - gli indigeni attraverso l'Amazzonia sono l'ultima linea di difesa contro la distruzione delle foreste e la nostra migliore speranza di mitigare i cambiamenti climatici".

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