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Un mare da salvare, l'impegno di 32 governi contro la plastica

Ambiente
Ogni anno negli oceani finiscono almeno 8 milioni di tonnellate di plastica (Foto d'archivio: Getty Images)

A febbraio le Nazioni Unite hanno dichiarato "guerra" all'inquinamento marino da plastica lanciando l'iniziativa "CleanSeas". Tra gli Stati chiave che hanno aderito alla campagna Kenya, Thailandia, Indonesia

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Cresce il fronte dei governi, delle aziende e dei cittadini impegnati nella lotta al nemico numero uno degli oceani: la plastica. Ogni anno in mare ne finiscono almeno 8 milioni di tonnellate, una minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi e anche per l'uomo, visto che nemmeno la catena alimentare è immune ai rischi di contaminazione soprattutto per colpa delle microplastiche. Per questo a inizio anno le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna Clean Seas che ha raccolto adesioni a ogni latitudine.

Clean Seas, il bilancio di 9 mesi

Lanciata a febbraio 2017, alla campagna hanno finora aderito 32 governi la cui lunghezza di coste complessiva rappresenta più del 40% globale. Tra questi anche Paesi considerati "chiave" nella lotta all'inquinamento marino della plastica come il Kenya, l'Indonesia, la Thailandia. I governi si sono impegnati ad adottare misure decisive nella lotta alla plastica. Oltre un milione sono invece le persone che hanno firmato un appello online per richiamare l'attenzione dei governi e più di 10 mila i cittadini che in tutto il globo sono scesi in prima linea con piccoli, grandi gesti quotidiani o iniziative speciali per ridurre il consumo di plastica o per ripulire mari e spiagge. A fare da amplificatore al messaggio di Clean Seas le collaborazioni col settore privato, come quella con la Volvo Ocean Race o quella con la rete globale di associazioni di zoo e acquari che raccoglie 400 istituti nel mondo.

Gli obiettivi

"È un buon inizio", sottolinea l'Onu, "ma c'è ancora tanto da fare". Lo scopo della campagna Clean Seas, spiega, è quello di mobilitare politica, industria, cittadini, per migliorare la gestione delle plastiche nei processi industriali, per eliminare la plastica non riutilizzabile e per arrivare a ridurre drasticamente la plastica monouso entro il 2022.