iPhone rallentati, Bloomberg: governo Usa indaga su Apple

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I rumors sull'indagine del Dipartimento di Giustizia avrebbero fatto perdere ai titoli di Cupertino l'1,3% (foto: archivio Getty Images)
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La giustizia americana starebbe verificando se Cupertino abbia violato le norme vigenti rallentando i modelli meno recenti di smartphone tramite un aggiornamento

Il Dipartimento di Giustizia americano e la Securities and Exchange Commission (Sec) starebbero indagando su una possibile violazione da parte di Apple delle norme in vigore rallentando gli iPhone più vecchi attraverso un aggiornamento. A riportarlo è l'agenzia Bloomberg. Le autorità avrebbero chiesto informazioni in merito direttamente all'azienda di Cupertino.

Il governo avrebbe chiesto informazioni a Apple

Secondo quanto scrive Bloomberg, il governo americano avrebbe chiesto informazioni direttamente ad Apple. L'inchiesta sarebbe ancora alle fasi iniziali ed è quindi ancora troppo presto per ipotizzare le conseguenze dell'azione portata avanti dal Dipartimento di Giustizia e dalla Sec. Quel che è certo è che alcune settimane fa, era stata la Apple stessa ad ammettere, in un primo momento, di rallentare le prestazioni dei vecchi modelli di iPhone allo scopo di far durare di più le batterie dei dispositivi, scusandosi, successivamente, per non aver comunicato in maniera chiara queste informazioni.   

La risposta di Cupertino

In risposta alle recenti polemiche, sempre secondo Bloomberg, Apple starebbe ritardando l'uscita di alcune delle principali funzionalità software per iPhone e Mac, originariamente previste per quest'anno. L'obiettivo sarebbe quello di concentrarsi sul miglioramento della qualità dei propri dispositivi. Cupertino prevede comunque di rilasciare un aggiornamento del software iPhone, denominato iOS 11.3, in primavera, con nuove funzionalità che consentano agli utenti di monitorare lo stato delle batterie e proteggersi dai rallentamenti. Intanto, le indiscrezioni sull'indagine del Dipartimento di Giustizia americano hanno avuto conseguenze anche a Wall Street con i titoli di Cupertino che hanno perso l'1,3%.

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