I nove fattori di rischio per l'Alzheimer e la demenza

Salute e Benessere
Per ridurre di oltre un terzo l'insorgere di malattie come Alzheimer e la demenza è necessario, tra le altre cose, curare in maniera corretta e puntuale il diabete di tipo 2 (Fotogramma)
Fotogramma_Diabete_2

La rivista scientifica Lancet ha individuato una serie di contromisure per ridurre l'insorgenza di queste patologie di oltre un terzo. Tra i consigli citati anche il raggiungimento di un alto livello di istruzione e la pratica costante di attività fisica

Dalla depressione al diabete passando per il fumo e la scarsa istruzione. Secondo una commissione internazionale di esperti voluta dalla rivista scientifica Lancet, malattie come la demenza e l'Alzheimer, in oltre un caso su tre, sarebbero prevenibili eliminando proprio questi fattori di rischio e modificando gli stili di vita sin dall'infanzia. I risultati della ricerca, che ha rintracciato nove tra comportamenti non salutari e malattie da evitare, sono stati presentati durante la conferenza della Alzheimer's Association International che si è svolta in questi giorni a Londra, in Gran Bretagna. Durante l'incontro annuale sono stati presentati molti studi scientifici, soprattutto sull'Alzheimer, con l'obiettivo di arrivare a nuove cure e sviluppare metodi semplici e a basso prezzo per diagnosticare in maniera precoce la patologia.

Approcci preventivi e terapeutici non farmacologici

Secondo la ricerca, nel mondo oggi circa 47 milioni di persone soffrono di demenza e questo numero è destinato a crescere fino a 60 milioni entro il 2030, toccando i 115 milioni entro il 2050. Per contrastare questa crescita esponenziale, secondo Lon Schneider della University of Southern California, uno dei membri della commissione, è necessario concentrarsi anche su "approcci preventivi e terapeutici, non farmacologici". In molti casi, infatti, questo tipo di terapie hanno dato risultati sorprendenti: per curare alcuni sintomi importanti dell'Alzheimer come agitazione e aggressività, ad esempio, sono più efficaci interventi combinati di tipo psicologico, sociale e ambientale. Inoltre la stimolazione cognitiva e l'attività fisica hanno dimostrato miglioramenti al quadro cognitivo dei pazienti.

I fattori cruciali

Secondo gli studiosi, sebbene la demenza sia diagnosticata in una fase avanzata della vita, i cambiamenti del cervello di solito cominciano a svilupparsi con anni di anticipo. Per questo è necessario agire per tempo e adottare stili di vita salutari il prima possibile. I fattori di rischio che, secondo la commissione, possono essere potenzialmente modificabili tagliando di circa un terzo l'insorgenza di queste patologie sono: la perdita di udito in età matura, non aver completato la scuola secondaria, il fumo, la depressione, l'inattività fisica, l'isolamento sociale, l'alta pressione, l'obesità e il diabete di tipo 2. Nello specifico evitando la perdita di udito, aumentando il livello di istruzione sin dalla prima fase della vita e prevenendo ipertensione e obesità nella vita adulta, i casi di demenza si potrebbero ridurre di circa il 20%. Se poi si rinunciasse alle sigarette, si curasse per tempo la depressione aumentando attività fisica e contatti sociali, oltre che curare bene il diabete, i casi si potrebbero ridurre di un ulteriore 15%.


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