Alla guida con il cellulare: ritiro patente immediato

Politica
Foto d'archivio (Getty Images)

Sospensione della licenza alla prima effrazione, fino a tre mesi. È quanto previsto dall'emendamento presentato e approvato in commissione Trasporti alla Camera. Aumentano anche le sanzioni pecuniarie e la decurtazione dei punti

Norme più severe per chi usa il cellulare (o lo smartphone) mentre è al volante: già alla prima infrazione la patente verrà sospesa, fino a tre mesi che potranno diventare sei sei in caso di recidiva. È quanto previsto dall'emendamento presentato e approvato il 19 luglio dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Michele Meta. Lo scopo è "affrontare e risolvere l'odiosa e pericolosa abitudine degli italiani di usare il telefono cellulare alla guida", ha precisato Meta. Previste anche sanzioni pecuniarie più forti e più punti tolti al guidatore che non rispetta la regola. Solo il giorno precedente, la proposta di sospendere la patente era stata cancellata e, nel testo di modifica dell'articolo 173 del Codice della strada, era rimasta solo la sospensione della licenza alla seconda infrazione in due anni.

M5s: soddisfatti per linea dura del governo

La decisione presa il 18 luglio aveva attirato le critiche sia del Movimento 5 Stelle che di Asaps (Associazione sostenitori della Polstrada). La nuova scelta, oggi, è stata quindi accolta in maniera positiva anche dai pentastellati: "Siamo soddisfatti che il Governo abbia sposato la linea dura sul ritiro della patente per chi usa il telefonino alla guida. Una misura fondamentale per la sicurezza e la salute dei cittadini che anche noi abbiamo chiesto di reintegrare", hanno detto i deputati di M5s della commissione Trasporti.

Tutela per bambini e ciclisti

Altri punti toccati dall’esame sono stati quello dell’obbligo di avere a bordo i dispositivi anti abbandono per i bambini e quella sull’obbligo di mantenere una distanza di almeno un metro e mezzo dai ciclisti, in fase di sorpasso. "Ormai la maggiore causa di incidenti mortali sulle strade italiane e in Europa è dovuta alla distrazione alla guida", ha ricordato il viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini, "inasprire le sanzioni per chi viola il Codice della strada oltre a rendere le strade più sicure, è anche un modo per proteggere gli utenti deboli, ossia pedoni e ciclisti". Accanto alla norma salva ciclisti, inoltre, sono stati previsti degli investimenti sulle quattro grandi ciclovie italiane, "e altri sono previsti nel prossimo piano città". 

Le iniziative di sensibilizzazione

Il Tavolo sulla sicurezza stradale, oltre che a quella della sospensione della patente, ha pensato ad altri modi per sensibilizzare i guidatori sulle problematiche della distrazione. Per esempio, si vorrebbero favorire delle campagne di comunicazione e sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. Oppure, promuovere la formazione e l'aggiornamento degli operatori del settore. Nei piani, c’è anche la volontà di unificare, dove possibile, le regole del traffico stradale in Europa. 


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