Femminicidio, fondo per orfani delle vittime in arrivo nella Manovra

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Previsto uno stanziamento di 7,5 milioni di euro per il triennio 2018-2020. La proposta al vaglio della commissione Bilancio del Senato. Gentiloni nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “L'Italia civile si unisce per dire basta”

È in arrivo un fondo da due milioni e mezzo l'anno, per il triennio 2018-2020, per gli orfani delle vittime di femminicidio. Lo stanziamento è previsto da un emendamento alla Manovra a firma della presidente della commissione d'inchiesta sul femminicidio Francesca Puglisi. Intanto, nel corso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è intervenuto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: "L'Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne", ha scritto su Twitter con l'hashtag #giornatacontrolaviolenzasulledonne.

Borse di studio e spese mediche e assistenziali

Il fondo previsto è stato "accolto con adesione immediata e molto solidale di tutti i gruppi", ha spiegato la relatrice al provvedimento, Magda Zanoni. La proposta deve ancora essere votata dalla commissione Bilancio del Senato che ha fatto, in apertura di seduta, anche un minuto di silenzio. Si tratta, spiega in una nota l'altro relatore alla manovra, Marcello Gualdani, insieme alla capogruppo di Ap al Senato Laura Bianconi, "di un aumento significativo di dotazione che sarà erogato attraverso borse di studio, spese mediche e assistenziali in favore di orfani di crimini domestici, orfani di madri a seguito di reati di femminicidio". Inoltre "il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime di mafia, racket e reati intenzionali violenti sarà ampliato appunto anche a chi è vittima di femminicidio". "Almeno il 70% del fondo", come si legge nel testo dell'emendamento, sarà destinato "a interventi in favore dei minori". Il resto, "ove ne ricorrano i presupposti, agli interventi in favore di soggetti maggiorenni economicamente non autosufficienti".

Il ddl per gli orfani di femminicidio

La questione dei figli delle vittime di femminicido è stata anche al centro di una polemica politica lo scorso 6 luglio, quando i senatori di Fi, Gal e Lega hanno detto no all'esame in sede deliberante, ovvero senza passare dall'Aula, del disegno di legge che tutela gli orfani, allungandone così di fatto i tempi dell’approvazione. Il motivo del rifiuto, avevano spiegato alcuni parlamentari, era il fatto che nel testo si "fa riferimento ai figli delle unioni civili" tentando "di far entrare dalla finestra" un tema "già affrontato in altra sede".

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