Alitalia, Poletti a Sky TG24: "Nazionalizzazione è esclusa"

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Il ministro interviene dopo la vittoria del no al referendum. "Abbiamo cercato di produrre il miglior risultato possibile in questa fase. Ora dobbiamo aspettare decisione soci". Sugli ammortizzatori sociali: "Pronti a fare ciò che la legge prevede a tutela lavoratori"

“La nazionalizzazione di Alitalia è esclusa”. A dirlo, a Sky TG24, è Giuliano Poletti. Il ministro del Lavoro ha ribadito la posizione del governo dopo la vittoria del no nel referendum tra i dipendenti della compagnia aerea, che hanno così bocciato il pre-accordo tra azienda e sindacati. Il cda della società, intanto, ha avviato le procedure per il commissariamento.

Poletti esclude la nazionalizzazione

“Quello che potevamo fare finora abbiamo cercato di farlo, portando al tavolo gli azionisti e cercando di produrre il miglior risultato possibile in questa fase”, ha detto Poletti. “La situazione – ha spiegato – si è conclusa con la valutazione che i lavoratori hanno fatto tramite referendum, quindi a questo punto dobbiamo aspettare e prendere atto di quella che sarà la decisione degli azionisti, perché Alitalia è una società privata. Poi credo che il tema non possa essere quello di un intervento di nazionalizzazione”. Su eventuali ammortizzatori sociali, il ministro ha aggiunto: “Lo Stato è pronto a fare quello che la legge prevede a tutela dei lavoratori”.

I motivi della vittoria del no

Il ministro ha anche spiegato quelli che, a suo avviso, sono stati i motivi della vittoria del no. “Rabbia per l’ennesima situazione di crisi, critica al management, scarsa fiducia nella validità del piano: è questa miscela di elementi che ha fatto sì che ci si convincesse a fare quel tipo di scelta”, ha detto. “Io – ha aggiunto – considero che questa scelta alla fine produca un problema molto difficile e dei danni agli stessi lavoratori. Mi dispiace molto”.

“Ridurre al minimo le sofferenze di tutti”

“Adesso – ha detto ancora Poletti – dobbiamo gestire questa transizione nella maniera più ragionevole ed equilibrata per ridurre al minimo le sofferenze e i problemi per tutti. A cominciare dai cittadini che hanno un biglietto aereo, alle nostre comunità che devono essere collegate, ai lavoratori che hanno un problema di prospettiva, all’indotto del settore". "Credo che fare dei bilanci oggi sia prematuro”, ha concluso.

Calenda: vendita o liquidazione

Su Alitalia è intervenuto anche il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, il quale ha parlato della possibilità di un prestito ponte da negoziare con l'Ue. Ma ha ribadito che le strade sono due: “La vendita o la liquidazione”. 

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