La maggior parte dei dipendenti si è detta contraria al piano firmato da azienda e sindacati. Si va verso l'amministrazione straordinaria speciale
I dipendenti di Alitalia hanno bocciato il preaccordo firmato dai sindacati e dall’azienda. Mentre lo scrutinio non è ancora concluso, l’esito del referendum è ormai sancito. I “No” all’accordo hanno superato infatti il 50% delle preferenze.
L'attesa a Palazzo Chigi
La grande preoccupazione per l'esito del referendum è emersa anche in una riunione che il premier Paolo Gentiloni ha voluto a Palazzo Chigi. Con la vittoria del “Sì” il cda si sarebbe dovuto riunire mercoledì per avviare la ricapitalizzazione da 2 miliardi.
Si va verso amministrazione straordinaria speciale
La vittoria del “No” apre invece uno scenario complesso. Nella giornata di martedì, infatti, il cda dovrebbe deliberare la richiesta di amministrazione straordinaria speciale.
La palla al governo
Probabile la contestuale uscita dei soci per consegnare di fatto le “chiavi” dell'azienda al governo. Una volta formalizzata la richiesta, il ministero dello Sviluppo Economico procederebbe con la nomina di uno o più commissari (fino a 3). Senza acquirenti o nuovi finanziatori al commissario non resterebbe infine che chiedere il fallimento della compagnia, con la conseguente dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale. I costi della liquidazione di Alitalia ammonterebbero, secondo alcuni calcoli, a un miliardo.