Eletti Stefano Bonaccini e Mario Oliverio. Ma oltre metà degli elettori non va alle urne. Boom della Lega, Salvini: "Mai così bene". Renzi: "I leghisti? Li aspettiamo. Scarsa affluenza problema secondario". SPECIALE - I RISULTATI IN EMILIA R. E CALABRIA
Vittoria netta, bravissimi @sbonaccini e @Oliverio_MarioG Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo l'Italia
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 24 Novembre 2014
Renzi: "I leghisti stanno arrivando? Li aspettiamo" - Commentando poi, nella mattinata di lunedì, l'exploit del Carroccio, Matteo Renzi ha detto: "I leghisti stanno arrivano? Noi li aspettiamo". "Mentre il centrodestra discute della propria situazione - ha aggiunto - noi cambiamo l'Italia. Dopo 20 anni di fallimenti, anche della Lega, noi lavoriamo per il Paese e alle elezioni si vedrà chi è più forte". Resta però il dato drammatico dell'astensione, che dovrebbe far riflettere tutti i partiti", anche se, sottolinea il premier, per il Pd è andata "bene".
Renzi: "Scarsa affluenza problema secondario" - E in conferenza stampa da Vienna ribadisce: "In 8 mesi il Pd ha vinto 5 elezioni a zero. La non grande affluenza è un elemento che deve preoccupare ma che è secondario. Checché se ne dica oggi non tutti hanno perso: chi ha contestato le riforme può valutare il suo risultato. Il mio interesse non è mettere le bandierine ma affrontare i problemi degli italiani". (VIDEO)
In Emilia Romagna - In Emilia Romagna (tutti i risultati) il nuovo presidente di regione è dunque Stefano Bonaccini, modenese, classe 1967, già membro della segreteria nazionale del Pd guidata da Matteo Renzi e dal 2009 segretario regionale del Pd dove fu votato alle primarie da 200.000 elettori. Dato per favorito alla successione di Errani (che nel 2010 fu eletto con il 52,07% , per un totale di 1.197.789 voti), uscito vincente dalla primarie dove ha sconfitto Balzani, Bonaccini si trova ora però ora a dover affrontare l'incubo dell'astensionismo in una regione abituata da sempre ai seggi pieni, dove l'affluenza in queste regionali ha registrato il dato choc del 37,8%, fermandosi ben al di sotto della soglia psicologica del 50%. Secondo, dietro Bonaccini, il candidato leghista Alan Fabbri, sostenuto anche da Forza Italia. Il Carroccio sfiora il muro del 20%, (19,42%) doppia Forza Italia (che resta sotto al 8,36%) e consente ad un centrodestra in crisi d'identità di non essere sorpassato dal Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto il 13,26%.
Il pallone #Renzi si sta sgonfiando. La #Lega vola, la nostra Comunità cresce ovunque. Pochi amici fra i potenti, tanti Amici fra la gente.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 24 Novembre 2014
In Calabria - A governare la Calabria sarà invece Mario Oliverio, eletto con il 61% (i risultati). Uno dei dati significativi di questo risultato è che se il centrodestra - Forza Italia e Fratelli d'Italia-An, da una parte, e Ncd e Udc, dall'altra - si fosse presentati uniti alle elezioni, non avrebbe avuto alcuna possibilità di vittoria, come qualcuno aveva ipotizzato recriminando sulla mancata coesione di quest'area politica, considerato il margine della vittoria di Oliverio. Ciò che fa più riflettere riguarda, piuttosto, il crollo dell'affluenza al voto. I votanti sono stati il 44,10 degli aventi diritto, contro il 59,26% delle regionali del 2010, quando si votò in due giorni. Intervistato da Sky TG24 (video) il neogovernatore ha parlato di "un risultato importante, una vittoria netta".
E adesso cambiamo la Calabria! Insieme #sipuofare!!
— Mario Oliverio (@Oliverio_MarioG) 24 Novembre 2014