"Nel primo Cdm faremo...": tutte le promesse dei leader

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Dalla restituzione dell'Imu al dimezzamento dei parlamentari fino alla risoluzione del conflitto d'interessi. Durante la campagna elettorale, i capi della coalizioni in corsa hanno espresso le loro priorità: L'INFOGRAFICA

di Alberto Giuffrè

Si sono attaccati a vicenda, hanno fatto battute e imitazioni. Ma al momento di lanciare promesse, i principali leader politici, in questa campagna elettorale, hanno utilizzato tutti la stessa frase: "Nel primo Consiglio dei ministri faremo...". Un'espressione che sembra aver sostituito la formula dei "primi cento giorni...". Una formula che, come ha scritto il Corriere della Sera, "ha il valore simbolico della prima notte di nozze, il tempo dell'ardore, della meritata realizzazione di un desiderio da tanto vagheggiato". Berlusconi, Bersani e Monti l'hanno utilizzata per elencare le priorità dei propri eventuali esecutivi. Altri, come Ingroia e Grillo, si sono limitati a illustrare i primi provvedimenti che il nuovo Parlamento dovrebbe prendere.
Tutte le promesse "da primo giorno di scuola" sono state raccolte nella nostra infografica, che tiene conto delle frasi riportate dalle agenzie a partire da dicembre, di quanto scritto sui siti personali dei politici e dei documenti pubblicati online.

Berlusconi: Imu, lavoro e finanziamento ai partiti - L'imposta per la casa ha tenuto banco per tutta la campagna elettorale. Sul tema Silvio Berlusconi ha calato l'asso con una promessa "shock" che ha scatenato polemiche: "Nel primo Cdm faremo un decreto per l'abolizione dell'Imu e per le modalità della restituzione e credo potrà avvenire entro maggio". Annuncio seguito da un'altra proposta che ha fatto discutere: "Nel primo Consiglio dei ministri approveremo un decreto legge che consentirà ad un'impresa di assumere un nuovo collaboratore senza dover pagare né i contributi né le tasse per i primi anni. Converrà più di un'assunzione in nero. Se ogni impresa assumesse anche un solo giovane avremo 4 milioni nuovi posti di lavoro". Ma questa campagna elettorale ha svelato anche il lato anti-casta di Berlusconi che, in un'altra occasione, ha promesso: "Nella prima riunione del Consiglio dei ministri aboliremo il finanziamento pubblico ai partiti".

Monti: ripresa, legge elettorale e dimezzamento dei parlamentari -
Spirito anticasta anche dalle parti della coalizione guidata da Mario Monti: "Nella prima riunione del Consiglio dei ministri dimezzeremo il numero dei parlamentari", ha detto in più occasioni il presidente del Consiglio uscente. Proposta associata anche a "provvedimenti per ravvivare l'industria". Mentre sull'agenda Monti, il documento che ispira la formazione del professore, si può leggere anche un'altra priorità: "Il primo atto del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale, così da restituire ai cittadini la scelta effettiva dei governi e dei componenti delle Camere.

Bersani: tra ammortizzatori sociali e conflitto d'interessi -
A preoccupare il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è la mancanza di copertura degli ammortizzatori sociali: "Nel primo consiglio dei ministri, si deve pensare a chi non c'ha da mangiare. Poi il secondo e il terzo vediamo cosa si può fare di altro". In un'altra occasione il leader democratico aveva annunciato, tra i primi provvedimenti da prendere, quello dedicato al conflitto d'interessi.
Altre priorità, come ad esempio la cittadinanza, sono espresse nero su bianco sul programma elettorale: "Un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura.

Le promesse di Ingroia, Giannino e Grillo -
In comune con il Pd, Antonio Ingroia di Rivoluzione Civile ha l'esigenza di risolvere al più presto il conflitto d'interessi. Ma senza tirare in ballo il "primo consiglio dei ministri". Beppe Grillo, invece, fa sapere sul suo blog che "la prima misura che il MoVimento 5 Stelle chiederà dopo le elezioni politiche sarà l'istituzione di una Commissione d'inchiesta parlamentare per accertare le cause del debito pubblico sia a livello nazionale che a livello amministrativo". Né "primo cdm" né "primi provvedimenti" per un altro movimento, Fare per fermare il declino, lanciato da Oscar Giannino. La formazione, per la prima volta alle prese con il voto, si è infatti limitata a sintetizzare il programma in 10 proposte, la prima delle quali riguarda la "riduzione dell'ammontare del debito pubblico".

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