Il 29enne dell’Uzbekistan, che ha ucciso 8 persone, è negli Usa in modo legale dal 2010. E' accusato di terrorismo. Fbi cerca un complice. Polizia: “Attacco pianificato”. Trump contro la green card: “Chiederò al Congresso di eliminare il programma per i visti”
Il giorno dopo l’attentato a New York, che ha causato 8 morti e 12 feriti, non si fermano le indagini e le polemiche. L'Fbi ora cerca un secondo uzbeko, di 32 anni, sospettato di essere un complice di Sayfullo Saipov. Lo riferisce il New York Times.
Saipov, 29enne originario dell’Uzbekistan, è stato ferito dagli agenti dopo l'attacco a Lower Manhattan vicino al World Trade Center, ed è in arresto in ospedale. E' accusato di terrorismo dalle autorità americane, secondo quanto emerge dai documenti depositati in tribunale, riportati dai media statunitensi.
Agli investigatori Saipov avrebbe raccontato di essere “orgoglioso” dell’attacco. "Volevo uccidere ancora", avrebbe aggiunto spiegando che, se il furgoncino con cui ha seminato morte non si fosse scontrato con lo scuolabus, avrebbe continuato a fare vittime lungo la pista ciclabile di Manhattan. L’uomo, ha detto la polizia, "è arrivato negli Usa nel marzo del 2010 ed è nel Paese legalmente". Secondo Donald Trump, avrebbe ottenuto la green card grazie alla lotteria dei visti, al “Diversity Visa Lottery Program”. “Chiederò al Congresso di eliminare il programma al più presto”, ha tuonato il presidente.
Ohio, Florida e New Jersey
Col passare delle ore, intanto, su Saipov emergono nuovi dettagli. Nato nel febbraio del 1988, avrebbe vissuto in Ohio, Florida e New Jersey. Con la moglie (che è stata interrogata) e i due figli risiederebbe a Paterson (New Jersey), ma quando è stato fermato dalla polizia era in possesso di un documento rilasciato a Tampa, in Florida. Secondo il Times, il 29enne avrebbe noleggiato il furgoncino usato per l’attentato da un Home Depot a Passaic, a sud di Paterson. La casa di Paterson è stata perquisita.
“Ha pianificato l’attacco per settimane”
“Ha pianificato l'attacco per settimane”, ha detto John Miller, vice commissario della polizia di New York. L’uomo, ha aggiunto, ha lasciato un biglietto con su scritto che ha agito in nome dell’Isis. Vicino al furgoncino usato per l’attacco, dentro il quale c’erano diversi coltelli, sono stati ritrovati degli appunti, alcuni scritti a mano in arabo. In uno, ha riferito ancora la polizia, c'era scritto: "Lo stato islamico durerà per sempre". Per l'attentato, secondo gli investigatori, l’uomo sembra aver seguito le istruzioni dell'Isis disponibili online. Secondo i media Usa, poi, Saipov nel 2015 sarebbe stato interrogato dall'Homeland Security per sospetti legami con elementi jihadisti, ma non emersero prove e non fu indagato. La polizia di New York ha specificato che Saipov non è mai stato oggetto di un'indagine dell'Fbi, ma che avrebbe avuto contatti con persone oggetto di indagini per terrorismo.
Trump evoca Guantanamo
Saipov è stato definito da Trump “un animale”. Il presidente ha parlato sia attraverso una serie di tweet sia davanti ai giornalisti dopo una riunione di governo. Oltre a tuonare contro la “lotteria” della Green card e ad auspicare “una immigrazione basata sul merito”, il capo della Casa Bianca ha annunciato di aver “ordinato al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale un rafforzamento dei controlli già duri” su chi entra negli Stati Uniti. L'Uzbekistan, Paese d’origine del 29enne accusato, non è incluso nel bando agli arrivi dalle nazioni a maggioranza musulmana di Trump. Il presidente ha spiegato di voler spezzare la catena dell'immigrazione e ha criticato il "politically correct" nel rispondere alla sfida del terrorismo. "Servono una giustizia più severa e più forte", quella attuale "è uno scherzo" e "fa ridere", ha detto Trump. "Non mi stupisce che molta di questa roba accada", ha aggiunto. Poi, rispondendo a una domanda, ha evocato la possibilità di inviare Saipov a Guantanamo: "Certamente lo considererò".
Domenica si correrà la maratona
Il sindaco di New York Bill de Blasio ha invitato a “non politicizzare questa tragedia”. “È L'ultima cosa che il presidente o chiunque dovrebbe fare”, ha detto in un’intervista alla Cnn. Stessa linea del governatore di New York Andrew Cuomo: “Non è il momento di fare politica, non è il momento di fomentare l'odio. È un lupo solitario radicalizzato negli Stati Uniti”. I due politici hanno confermato che la maratona di New York, prevista domenica 5 novembre, si farà perché non ci si può arrendere al terrore e hanno promesso misure di sicurezza eccezionali per proteggere runner e cittadini. L’attentato è il peggiore in città dopo l’11 settembre. Erano le 15 di martedì quando il pick-up è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan. Dopo aver travolto passanti e ciclisti, il 29enne ritenuto responsabile ha tentato di fuggire a piedi in mezzo al traffico. Poi è stato fermato dagli agenti, che gli hanno sparato ma sono riusciti a ferirlo e catturarlo senza ucciderlo. Le 8 vittime sono 5 amici argentini che festeggiavano l'anniversario del diploma, una donna belga e due americani.