L'ipotesi rivelata dal segretario di Stato Tillerson alla Cbs. Il motivo? I misteriosi “incidenti” che hanno colpito almeno 21 funzionari all’Avana, con sintomi che includono disturbi dell'udito, perdita momentanea della memoria, nausea, mal di testa e stordimento
L’amministrazione Trump “sta considerando” di chiudere l’ambasciata Usa a L’Avana. A rivelarlo, ai microfoni della Cbs, è stato il segretario di Stato americano Rex Tillerson. La possibilità, ha spiegato, è al vaglio dopo una serie di misteriosi “incidenti” che hanno colpito almeno 21 diplomatici a Cuba, con sintomi vari che includono disturbi dell'udito, perdita momentanea della memoria, nausea, mal di testa e stordimento. “Si tratta di un problema grave per i danni fisici subiti da alcuni membri del personale”, ha aggiunto Tillerson.
Colpiti almeno 21 diplomatici
Ad essere colpiti da quelli che sembrano degli attacchi acustici sono stati almeno 16 diplomatici Usa e 5 canadesi. Ci sarebbe stato anche un caso di sordità. L'Avana ha sempre respinto ogni responsabilità, invitando anche l'Fbi ad indagare sul posto. Il ministero dell'Interno cubano ha assicurato che “Cuba non ha mai permesso né permetterà che il suo territorio venga usato per azioni contro diplomatici accreditati”. I tre Paesi coinvolti hanno svolto delle indagini, ma nessuno è arrivato a conclusioni su cosa sia successo e su chi siano i responsabili. Gli Stati Uniti non hanno mai incolpato ufficialmente Cuba, ma nei mesi scorsi il Dipartimento di Stato ha chiesto a due diplomatici cubani di lasciare Washington.
I misteriosi “incidenti”
Per spiegare quelli che il Dipartimento di Stato preferisce ancora definire “incidenti”, visto che la causa resta ignota, gli investigatori hanno evocato varie teorie: da attacchi sonici ad armi elettromagnetiche o apparecchiature di spionaggio difettose. Ancora, però, si brancola nel buio. E gli esperti non escludono un'azione di uno spezzone dei servizi segreti cubani, ostile al disgelo con gli Usa come una parte dell'amministrazione Castro, oppure di qualche potenza straniera. In primis la Russia: la più avanzata sul fronte delle nuove armi segrete e la più interessata a sabotare il riavvicinamento dell'ex storico alleato della Guerra Fredda a Washington. Ma tra i sospettati ci sono anche Iran, Cina, Venezuela e, ovviamente, la Corea del Nord.
Ambasciata riaperta nell’agosto 2015
L'ultimo “incidente” risale al 21 agosto scorso. Ma gli attacchi sarebbero cominciati nell'autunno del 2016, alla fine dell'amministrazione Obama, e sono continuati fino all'aprile del 2017, quando si sono improvvisamente interrotti per poi riprendere in estate. L’ambasciata Usa a Cuba è stata riaperta nell’agosto del 2015 proprio per volere di Barack Obama. Era il 17 dicembre del 2014 quando, con un annuncio coordinato con il presidente cubano Raul Castro, l’ex presidente Usa diede la notizia dell'avvio delle trattative per riprendere le relazioni diplomatiche con Cuba. Relazioni che erano state interrotte nel 1961, due anni dopo la presa di potere di Fidel Castro. Ora, però i rapporti diplomatici tra i due Paesi sembrano di nuovo a rischio.