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Usa, sfregio a Cristoforo Colombo. Decapitata statua vicino a New York

Mondo
Il busto in bronzo di Colombo decapitato in un parco a Yonkers, a nord di New York

Il navigatore vittima di una furia iconoclasta senza precedenti negli Stati Uniti. Gli ultimi episodi: busto in bronzo danneggiato a Yonkers, sobborgo a nord della Grande Mela, e scultura vandalizzata con scritte nel Queens. Allarme a Columbus Circle. Farnesina protesta

Cristoforo Colombo vittima di una furia iconoclasta senza precedenti negli Stati Uniti. Una furia che rischia di creare una frattura profonda con la comunità italo-americana e di avere conseguenze persino sul piano diplomatico. Con la Farnesina che segue da vicino la vicenda e le città di Genova e Savona che difendono la figura di Colombo, definita “simbolo per gli italiani in America e patrimonio dell'umanità”.

Gli episodi di vandalismo

Gli episodi di vandalismo oramai non si contano. Il più clamoroso in un parco di Yonkers, sobborgo a nord di New York, dove un busto in bronzo del navigatore più famoso della storia è stato decapitato. Poche ore dopo, sempre a New York, nel Queens, un'altra statua che commemora l'uomo che ha scoperto l'America è stata riempita di scritte: “Non si può celebrare il genocidio. Buttiamola giù”, si legge con riferimento allo sterminio dei nativi americani. Nei giorni scorsi ad essere preso di mira in un parco di Houston (prima dell'arrivo dell'uragano Harvey) era stato un monumento a Colombo imbrattato di vernice color rosso sangue. Andando indietro nel tempo attacchi simili sono accaduti a Detroit, a Baltimora, a Columbus in Ohio e in California.

Si teme per la statua a Columbus Circle

Ma a tenere in apprensione è proprio la situazione nella Grande Mela, dove a rischiare è la statua di Colombo più famosa d'America: quella posta su di un'altissima colonna che si erge a Columbus Circle, nel cuore di Manhattan, e che domina l'ingresso principale del Central Park. Da settimane alcuni gruppi, che dicono di battersi per ristabilire la verità sulla strage di nativi seguita alla colonizzazione dell'America, ne chiedono la rimozione. E la decisione è nelle mani di un sindaco italo-americano: Bill de Blasio. Fortemente progressista, de Blasio è stretto tra la necessità di dare voce a chi protesta e quella di non aprire una guerra con lo zoccolo duro e tradizionalista della comunità italo-americana di New Tork. Anche perché in ballo c'è la sua rielezione a primo cittadino a novembre. Senza pensare alle sue aspirazioni per le presidenziali del 2020: e Colombo rischia di creargli più di qualche problema. Così il sindaco ha istituito una commissione ad hoc che dovrà esaminare diversi casi di statue e monumenti controversi in città, per poi decidere come procedere. La decisione è attesa fra poco meno di tre mesi.

Polemiche per il Columbus day

Intanto de Blasio ha confermato anche quest'anno la sua partecipazione alla parata del Columbus day lungo la Fifth Avenue. Quel Columbus day che invece è stato cancellato dal calendario di un'altra città a guida democratica, Los Angeles, per dare spazio a una festa dedicata ai popoli indigeni. Una decisione che non è stata presa bene alla Farnesina e non solo. “La cancellazione del Columbus day è un'offesa a tutta la comunità italiana negli Stati Uniti. Scriverò all'ambasciatore americano in Italia per manifestare la profonda delusione su tale decisione e per chiedere, da genovese, che venga trattata con il dovuto rispetto la storia che lega la città di Genova agli Stati Uniti”, ha annunciato il segretario regionale della Lega Nord Liguria e assessore regionale Edoardo Rixi. Mentre il deputato Pd Filippo Crimì ha anticipato che presenterà un'interrogazione ad Alfano “per chiedere al ministro degli Esteri di intervenire per proteggere la figura di Cristoforo Colombo e quindi contrastare le falsità storiche”.

La guerra alla storia

Il movimento anti-Colombo è uno di quelli nati dalla mobilitazione contro la manifestazione dei suprematisti bianchi a Charlottesville, Virginia. Nel mirino, dapprima le statue dei generali sudisti. Poi i monumenti a Italo Balbo e perfino a George Washington e Thomas Jefferson. Passando per Cristoforo Colombo, appunto, accusato con la sua scoperta di aver dato il via al massacro degli Indios.

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