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L'Austria invia 70 militari al Brennero. Viminale: non giustificato

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Vienna annuncia che manderà rinforzi in aiuto della polizia per i controlli al confine, reazione sorpresa del ministero. Intanto Gentiloni ha risposto alla lettera del presidente della Commissione Juncker: “Serve maggiore sforzo dell’Ue ma apprezziamo la determinazione"

L’Austria ha annunciato che metterà in campo 70 militari per coadiuvare la polizia nei controlli, anche sull'immigrazione, in prossimità del confine del Brennero. Il capo della polizia locale ha spiegato che "ciò non significa che al Brennero saranno messi in azione i panzer”. Secondo le autorità austriache, la situazione al momento è stabile ma nel mese di luglio è stato registrato un notevole aumento dei clandestini trovati a bordo di treni merci.

Viminale: iniziativa non giustificata

E' considerata "sorprendente e non giustificata", secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, l'iniziativa di inviare 70 militari al Brennero. La situazione, si fa notare, è assolutamente tranquilla, anzi, nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l'ingresso sul territorio nazionale a 1200 cittadini stranieri, a riprova del trend dei movimenti migratori dall'Austria verso l'Italia.

Gentiloni risponde a Juncker

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha intanto scritto una lettera alla Commissione europea, in risposta alla missiva del 25 luglio inviata dal presidente Jean Claude Juncker. Al centro del messaggio, che l’Ansa ha potuto visionare in anteprima, c’è il tema migranti. Il primo ministro ha annunciato che il governo italiano è pronto ad accettare le iniziative proposte dall’Ue. Juncker aveva messo a disposizione dell'Italia risorse aggiuntive per rimpatri, accelerazione del ritmo delle identificazioni per le relocation e per ottimizzare esame delle domande dei richiedenti asilo. Le richieste italiane sono che la riforma Dublino sia applicata con la redistribuzione obbligatoria e che tutti i Paesi Ue contribuiscano al piano di Bruxelles.

Gentiloni: “Serve maggiore sforzo”

Gentiloni ritiene inoltre "necessario un maggior sforzo europeo per affrontare il fenomeno migratorio che ha una dimensione strutturale e riguarda l'intera Unione europea”. Nella missiva il premier apprezza “la determinazione della Commissione europea ad essere al fianco dell'Italia, che non sta risparmiando energie" ma sottolinea come sia "fondamentale che gli Stati membri dell'Ue concordino di finanziare in modo significativo, già prima del consiglio europeo d'ottobre, il fondo fiduciario Ue per l'Africa, anche per sostenere l'attività di Unhcr e Oim in Libia".

Gentiloni: Paesi Ue finanzino progetti Libia 

Il primo ministro italiano, per quanto riguarda i finanziamenti Ue per la Libia, auspica che venga "approvato il finanziamento anche delle prossime fasi del progetto (per un totale di 270 milioni di euro fino al 2026)" proposto dal Ministero dell'Interno per il rafforzamento delle capacità libiche di gestione delle frontiere marittime e terrestri, "nonché i progetti per rafforzare la frontiera meridionale della Libia e per sostenere lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali".

Commissione Ue: noi impegnati, ora anche altri Paesi

La prima reazione è arrivata il commissario Ue Dimitris Avramopoulos che ha dato “il benvenuto alla lettera di Gentiloni. "La Commissione Ue è fortemente impegnata a sostenere l'Italia e continuerà a lavorare da vicino con le autorità italiane per attuare subito le misure complementari proposte" su ricollocamenti, rimpatri e procedure di asilo, ha detto il commissario aggiungendo che "contiamo sul sostegno di tutti gli Stati membri in questo lavoro e nel mostrare solidarietà con l'Italia".

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