Migranti, l'Austria ci ripensa: per ora niente soldati al Brennero

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Il cancelliere austriaco Kern parla di "equivoco" e nega che il Paese stia per "ricorrere all'impiego dell'esercito nell'immediato". La collaborazione con l’Italia è "davvero buona", aggiunge. Palazzo Chigi, dopo le polemiche, prende atto del "cambio di rotta". SPECIALE

Dopo le polemiche, l’Austria frena sullo schieramento dei soldati al valico del Brennero e sui controlli alla frontiera per arginare l'ingresso dei migranti dall’Italia. Anzi, bolla la questione come una “incomprensione”. “L'Austria al momento non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero e non sta per ricorrere all'impiego dell'esercito nell'immediato”, ha detto il cancelliere austriaco Christian Kern.

Kern: “Un equivoco”

La dichiarazione di Kern arriva dopo giorni di polemiche tra Roma e Vienna e dopo un colloquio telefonico con il premier italiano Paolo Gentiloni. La collaborazione con l’Italia, ha assicurato il cancelliere socialdemocratico, è “davvero buona”. Kern ha definito “un equivoco” la mini-crisi diplomatica scoppiata con Roma. Una situazione come quella del 2015, quando migliaia di migranti varcarono le frontiere austriache, “non si deve più ripetere”, ha avvertito il cancelliere, ma “in questo momento non ci sono indicazioni che le autorità italiane non abbiano il controllo della situazione” lungo il confine.

“Italia ha bisogno di solidarietà europea”

Kern ha chiarito che è stato messo a punto un piano d'emergenza che prevede lo schieramento di truppe e blindati al Brennero qualora dovessero aumentare in modo preoccupante gli arrivi di migranti. Per questo, ha spiegato, quattro blindati Pandur-Radpanzer sono stati spostati in Tirolo, ma non al valico del Brennero. Al momento, ha assicurato, “la situazione è sotto controllo, come dimostra il fatto che nonostante i tanti sbarchi sulle coste italiane il numero di arrivi in Austria è rimasto stabile”. Il cancelliere ha anche sottolineato che “l'Italia ha bisogno della solidarietà europea" dopo gli sbarchi degli ultimi mesi e ha promesso che alla riunione dei ministri dell'Interno dell'Ue che si apre domani a Tallinn l'Austria “contribuirà in modo costruttivo”.

Palazzo Chigi: preso atto del cambio di rotta

Dopo la precisazione di Kern, è arrivata la reazione dell’Italia: secondo fonti di Palazzo Chigi, il governo ha preso atto “della correzione di rotta” da parte dell’Austria. La collaborazione tra le forze di polizia, hanno sottolineano le stesse fonti, produce ottimi frutti e si basa sul rispetto da entrambe le parti delle regole europee, senza alcun bisogno di truppe o mezzi militari da schierare alla frontiera.

La controversia

Kern ha parlato durante una conferenza stampa a Vienna. Accanto a lui c’era il ministro della Difesa, Peter Doskozil: era stato lui, qualche giorno fa, a ipotizzare controlli "molto presto" alla frontiera con l'Italia. Un suo funzionario, poi, aveva parlato di quattro blindati e 750 militari pronti a essere schierati al Brennero. In risposta, Roma aveva convocato l’ambasciatore austriaco, mentre il ministro dell'Interno Marco Minniti aveva dichiarato che se le misure fossero state confermate ci sarebbero state “inevitabili ripercussioni” nella cooperazione sulla sicurezza. Ora la controversia tra i due Paesi sembra essere rientrata.

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