Attentato Londra: tagli a sicurezza, Corbyn chiede dimissioni May

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Jeremy Corbyn e Theresa May

Dopo l'attacco del 3 giugno a Londra, il leader del Labour incolpa la premier per la riduzione del numero di agenti di polizia. Lei si difende: "Le risorse sono appropriate". Intanto l'ultimo sondaggio YouGov dà i conservatori ancora in calo. LO SPECIALE

A pochi giorni dal voto in Gran Bretagna, è scontro tra Theresa May e Jeremy Corbyn sulla sicurezza, dopo l’attacco terroristico del 3 giugno a Londra. Intervistato dalla televisione Itv, il leader laburista è tornato a chiedere le dimissioni della premier accusata di aver deciso la riduzione del numero di agenti di polizia negli anni in cui è stata ministro dell’Interno, nel governo conservatore.

I tagli dei conservatori

Corbyn ha anche sostenuto che quella delle dimissioni di May è un'opinione condivisa da "persone molto responsabili" che sono "molto preoccupate". Le stime parlano di una riduzione di 20mila agenti, a causa delle politiche di austerità intraprese dai governi conservatori per contenere la spesa pubblica. In particolare, la polemica nel Regno Unito si è concentrata sullo scarso numero di agenti armati nelle strade, in un momento in cui il Paese è bersaglio di una serie di attentati (tre da marzo a giugno). A questo proposito, anche Cressida Dick, comandante di Scotland Yard, ha dichiarato che "sarebbe appropriato" rivedere le risorse a disposizione della Met Police, dopo i recenti attacchi.

May: "Risorse appropriate"

Ma la risposta di May non ha tardato ad arrivare: la polizia di Londra ha “le risorse appropriate e il governo protegge il bilancio delle forze dell’ordine dal 2015”, ha fatto sapere la premier. Il primo ministro ha anche contrattaccato, ricordando non solo che il Labour di Corbyn era contrario a un aumento della spesa per la polizia, ma insistendo anche sul fatto di sostenere la tecnica adottata dal agenti armati di Scotland Yard dello “shoot to kill”, cioè dello “sparare per uccidere” i terroristi. May ha sottolineato che, in questo modo, si sono salvate "innumerevoli vite” grazie alla tempestività dell’intervento a Londra.

Sondaggi, Tory perdono ancora punti

Intanto, gli ultimi sondaggi di YouGov danno i Tory ancora in calo con lo schieramento di Theresa May a 305 seggi, 25 in meno di quelli attuali. Così si andrebbe sotto la soglia della maggioranza assoluta e si aprirebbe l’ipotesi, già circolata negli scorsi giorni, dell’”Hung Parliament” cioè quella che vede un parlamento senza maggioranza. Ma per altri istituti, il vantaggio della premier sul Labour sarebbe più netto. 

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