Egitto: Mubarak vola a Sharm insieme alla famiglia

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Secondo l'emittente Al Arabiya il presidente avrebbe lasciato il Cairo. Intanto il segretario generale del suo partito si è dimesso mentre in piazza Tahrir continua la protesta di migliaia di egiziani. VIDEO E FOTO

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Il presidente Hosni Mubarak e la sua famiglia avrebbero lasciato il Cairo per Sharm El Sheikh. A riferirlo è l'emittente Al Arabiya. La notizia arriva dopo che in mattinata l'alto consiglio delle forze armate egiziane ha annunciato che garantirà la fine dello stato d'emergenza nel Paese non appena le condizioni lo permetteranno. Ai microfoni di SkyTG24, l'imprenditore italiano, Ernesto Preatoni, proprietario di un albergo nella nota località turistica, ha confermato la presenza del presidente (ascolta la testimonianza nel video in alto).

Intanto il segretario generale del Pnd (Partito nazionale democratico, lo stesso di Mubarak), Hossam Badrawi, si è dimesso. Lo hanno detto fonti del Pnd alla tv privata al Hayat. Badrawi era stato nominato solo pochi giorni fa.

La televisione di Stato egiziana ha annunciato che presto sarà diffuso un "importante" comunicato della presidenza.  Secondo quanto riferito da una fonte militare alla tv al-Arabiya, il comunicato della presidenza egiziana che la tv di Stato trasmetterà a breve annuncerà il passaggio di poteri dal presidente Hosni Mubarak ai vertici dell'esercito". "Il comunicato - ha detto la fonte - annuncerà l'inizio di una fase di transizione politica".

Il comunicato dell'esercito -  I militari, ha reso noto la tv di Stato del Cairo leggendo il comunicato numero due dell'esercito, dopo il primo diffuso ieri, promettono anche che "ci saranno elezioni libere in base alle riforme costituzionali proposte" e che "saranno perseguite tutte le persone che hanno commesso atti di violenze nei giorni scorsi nel Paese".

"Non perseguiremo le persone oneste che hanno lottato contro la corruzione nel Paese - si legge nella nota - alla luce dei recenti avvenimenti e del passaggio delle deleghe dal presidente al suo vice, e nell'interesse della stabilità  e della sicurezza  del Paese, garantiamo la fine dello stato d'emergenza".

Il comunicato arriva dopo che, giovedì sera, il presidente, Hosni Mubarak, rivolgendosi agli egiziani "come un padre", ha annunciato che cederà poteri al vice presidente Omar Soleiman, ma che non ha intenzione di andarsene (guarda tutti i video).

La piazza delusa dai militari
- Alla notizia che, con il cosiddetto Comunicato Numero 2, le Forze Armate egiziane in sostanza hanno deciso di appoggiare il presidente Hosni Mubarak, riconoscendone il trapasso di poteri al vice Omar Suleiman e proponendosi come "garanti" del piano di riforme promesse dal Rais, la folla che manifestava contro Mubarak davanti al Palazzo presidenziale del Cairo, ha manifestato tutta la sua rabbia.

Dopo la preghiera del venerdì le piazze del Cairo infatti anche oggi sono tornate a riempirsi e un gruppo di manifestanti si è raccolto intorno al palazzo presidenziale.
Mentre in televisione veniva letto il testo del comunicato, altrettanto faceva un colonnello dell'Esercito davanti alla sede della Presidenza della Repubblica. Le sue parole sono state accolte da un boato di rabbia e disillusione, perché la maggior parte dei manifestanti avevano invocato l'intervento dei militari per rovesciare Mubarak.

"Ci avete delusi, noi avevamo riposto in  voi tutte le nostre speranze!", ha urlato un dimostrante, dopo aver strappato al collonnello il moicrofono che questi stringeva in mano. Gli ha fatto eco un ruggito, "Mubarak va processato!", urlavano i contestatori. "No, no, questo non è un colpo di stato!", cercava nel frattempo di replicare l'alto ufficiale, sottolineando che l'Esercito non ha alcuna intenzione di prendere direttamente il potere, ma solo di garantire il rispetto della volonta' popolare attraverso l'attuazione di un programma di riforme affidato ad autorità civili.

Centinaia di dimostranti si sono concentrati anche intorno alla sede della televisione di Stato, protetta da una ventina di carri armati e autoblindo dell'esercito. Secondo l'emittente pan-araba Al Arabiya, la folla starebbe impedendo ai dipendenti dell'ente di entrare nel complesso e cominciare a lavorare.

Obama: "Usa dalla parte del popolo" - Nella notte intanto era arrivata la forte presa di posizione degli Stati Uniti. "Il governo egiziano parli chiaro. E il popolo egiziano sappia che siamo con lui" le parole diffuse dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dopo aver riunito alla Casa Bianca la sua squadra di sicurezza. "Gli Stati Uniti - ha affermato in una lunga dichiarazione pesata con cautela riga per riga - non sono affatto soddisfatti del discorso pronunciato dal presidente egiziano, Hosni Mubarak". Per questo invitano il governo egiziano a fare chiarezza, e a procedere "immediatamente" verso una transizione "inequivocabile" che tenga conto delle "alte aspirazioni" del popolo egiziano.

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