Coronavirus, avvisi garanzia a Conte e ministri per gestione. P. Chigi: denunce infondate

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Il presidente del Consiglio e i ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica che origina da varie denunce, riguardanti la gestione dell'emergenza Covid, presentate dall'avvocato Carlo Taormina. Palazzo Chigi: "Atto dovuto, l'Ufficio della Procura ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare”. Le accuse mosse al governo nelle denunce vanno dall'abuso d'ufficio ai delitti colposi contro la salute pubblica

Il presidente del Consiglio Conte e i ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso di garanzia, che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d'Italia. Si tratta di denunce che riguardano la gestione dell'emergenza Covid,  presentate dall'avvocato Carlo Taormina (CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE). La trasmissione da parte della Procura al Collegio - si legge in una nota di Palazzo Chigi che ne ha dato annuncio - in base alle previsioni di legge, "è un atto dovuto". Nel caso specifico tale trasmissione è stata accompagnata da una relazione nella quale l'Ufficio della Procura, precisa Palazzo Chigi, "ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare”. Il premier Conte affida a un post su Facebook il suo commento: "Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis 'politica', delle decisioni adottate. Decisioni molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione. Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale".

Conte: "Prova Covid resta impegnativa, avanti concentrati"

"La prova che il nostro Paese ha vissuto e che in parte ancora sta vivendo è stata e continua ad essere impegnativa", scrive ancora Conte. "Chi ha responsabilità di governo deve rimanere concentrato sugli obiettivi da raggiungere che sono, ad un tempo, la tutela della vita e della salute dei cittadini e la ripresa più rapida possibile della vita sociale ed economica". Il premier assicura poi che "io e i Ministri siamo e saremo sempre disponibili a fornire qualsiasi forma di collaborazione che ci verrà richiesta, nel rispetto dei distinti ruoli istituzionali. Il bene dell'Italia e degli italiani, prima di tutto".

Le denunce dell'avvocato Taormina

Le denunce, come ha spiegato lo stesso avvocato Taormina, sono state presentate alle procure di Roma, Milano, Bergamo, Lodi, Torino, Reggio Emilia, Enna e altre, poi confluite nella Capitale. Le notifiche non hanno quindi nulla a che vedere con l'indagine in corso a Bergamo che ha portato i magistrati a Palazzo Chigi per sentire come persone informate sui fatti Conte e altri ministri 

Conte e i sei ministri disponibili a collaborare con magistrati

"Il presidente del Consiglio e i ministri si dichiarano sin d'ora disponibili a fornire ai Magistrati ogni elemento utile a completare l'iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione", si legge in una nota della presidenza del Consiglio in riferimento all'avviso di garanzia ricevuto e sembra già destinato all'archiviazione al premier e ai sei ministri.

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Le denunce che hanno originato l'avviso di garanzia

L'avviso di garanzia a Conte e ai ministri del suo governo nasce da diverse denunce presentate in tutta Italia in relazione all'emergenza Coronavirus e, a quanto si legge nella nota della presidenza del Consiglio che dà la notizia, riguarda diversi reati. Le denunce, di cui non sono ancora noti i dettagli, chiamano in causa gli articoli del codice penale sulla pena in concorso (articolo 110), epidemia (articolo 438), delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452) e omicidio colposo (articolo 589), abuso d'ufficio (articolo 323), attentato contro la costituzione dello Stato (articolo 283), attentati contro i diritti politici del cittadino (articolo 294).

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Oltre 200 esposti ai pm di Roma durante il lockdown

Sono oltre 200 gli esposti e le denunce, tutte pervenute durante le settimane del lockdown, che la procura di Roma ha inviato, sollecitandone l'archiviazione, nelle scorse settimane al tribunale dei ministri e che riguardano l'attività svolta dal governo nell'ambito dell'emergenza Covid. Gli esposti, affidati ai pm Eugenio Albamonte e Giorgio Orano, sono stati inviati da semplici cittadini e in alcuni casi sono molto simili tra loro. Di fatto sono due i filoni: chi denuncia che il governo ha fatto troppo poco nella lotta al virus e, in questo caso, si ipotizzano i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e delitti colposi contro la salute pubblica. Nel secondo filone, invece, sono stati inseriti gli esposti in cui si afferma che il lockdown è stata una misura sproporzionata rispetto alla situazione, ipotizzando i reati di abuso d'ufficio e attentato contro i diritti politici del cittadino. Accuse, come detto, ritenute dai pm infondate e dunque da archiviare.

Comitato vittime Noi Denunceremo: "Nostre denunce diverse"

"Le nostre denunce non saranno archiviate, si basano su presupposti diversi", afferma il Comitato Noi Denunceremo, che unisce i parenti delle vittime di coronavirus, sottolineando le differenze con le proprie denunce. "Non sappiamo su quali basi e su quali presupposti in fatto e in diritto sia stata redatta la denuncia dell'avvocato Taormina”, spiegano dal Comitato. “Per quanto riguarda gli esposti depositati dal comitato riteniamo che siano corredati da documenti e fatti che abbiano un valore probatorio tale da non portare ad una analoga richiesta di archiviazione". Il Comitato, inoltre, precisa che "gli esposti depositati non individuano persone responsabili, ma per loro natura, rappresentano i fatti che debbono essere vagliati dalla magistratura al fine dell'individuazione di eventuali responsabili e conseguenti responsabilità".

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