Dottoressa violentata a Bari, la procura: impugniamo la scarcerazione

Cronaca

Il Tribunale del Riesame aveva disposto la scarcerazione - con concessione dei domiciliari - del 51enne accusato di aver abusato e perseguitato per mesi una donna. Il procuratore: “Ravvisiamo la connessione con reati procedibili d'ufficio”

"Impugneremo sicuramente il provvedimento di scarcerazione". Il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, annuncia all'agenzia Ansa che la Procura sta predisponendo il ricorso contro la decisione del Tribunale del Riesame che ha disposto la scarcerazione - con concessione degli arresti domiciliari - del 51enne di Acquaviva delle Fonti Maurizio Zecca, accusato di aver violentato e perseguitato per mesi una dottoressa di una guardia medica della provincia di Bari.

“Ravvisiamo la connessione con reati procedibili d'ufficio”

I giudici hanno ritenuto il reato di violenza sessuale improcedibile perché la denuncia del medico è stata presentata dopo 9 mesi, quindi oltre i 6 mesi previsti per legge per un reato come quello che è procedibile solo a querela di parte. "Ravvisiamo la connessione con reati procedibili d'ufficio - spiega Volpe - e questo supera il problema della improcedibilità per querela tardiva".

Le accuse di stalking

In particolare il procuratore spiega che nell'altra contestazione di stalking addebitata all'indagato dal pm che ha coordinato le indagini, Simona Filoni, siano compresi i reati di "minacce gravi, violazione di domicilio aggravata e violenza privata, che sono tutti reati procedibili d'ufficio". "Non siamo impazziti - continua Volpe - tanto da contestare un reato improcedibile perché denunciato troppo tardi. Stiamo predisponendo il ricorso e domani - annuncia il procuratore - avrete tutti i dettagli".

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