Berlusconi, stop assegno divorzio a Veronica Lario

Veronica Lario non ha diritto all'assegno di divorzio di 1,4 milione al mese e dovrà restituire a Silvio Berlusconi circa 60 milioni di euro. È questa la decisione della Corte d’Appello di Milano.

Conta l’autosufficienza economica

I giudici hanno accolto l'istanza dell'ex premier di applicare una recente sentenza della Cassazione sull'assegno di divorzio. Sentenza, emessa nella causa di divorzio tra l'ex ministro Vittorio Grilli e la moglie Lisa Lowenstein, secondo cui come parametro del mantenimento conta il criterio dell'autosufficienza economica (e non più il tenore di vita goduto durante le nozze) e l’assegno di divorzio spetta solo a chi non è in grado di lavorare (non per sua colpa) e non ha redditi. Berlusconi aveva sostenuto che la sua ex moglie, con liquidità per 16 milioni (come c’è scritto nella sentenza di separazione del Tribunale del dicembre 2012), gioielli e società immobiliari, è autosufficiente e gode di “tranquillità” economica. Il legale dell’ex premier, Pier Filippo Giuggioli, aveva sostenuto l'autosufficienza economica di Lario già prima del nuovo orientamento giurisprudenziale.

Lario può ricorrere in Cassazione

Il provvedimento dei giudici che azzera l’assegno mensile è immediatamente esecutivo. La restituzione dei soldi decorre dal marzo 2014, da quando fu dichiarato il divorzio. Veronica Lario può ancora impugnare la decisione. Il ricorso in Cassazione della ex first lady sembra scontato. Lo scorso 20 settembre il pool di avvocati della signora Lario, guidati da Cristina Morelli, aveva sostenuto che il nuovo orientamento sancito dalla Suprema Corte era “sbagliato” e che non si doveva applicare. I legali di Lario avevano, invece, invocato la legge sul divorzio che, all'articolo 5, fornisce indicazioni sull'assegno di mantenimento. Due le cause per gli ex coniugi Berlusconi: questa per l'assegno di divorzio e un'altra per l'assegno di separazione. Veronica Lario, per i tre anni della separazione, ha ricevuto dall'ex premier l'assegno mensile che inizialmente era di tre milioni, ma che poi è stato ridotto con conferma della Cassazione.